Continua a esserci preoccupazione per i lotti di wurstel contaminati dal batterio Listeria Monocytogenes che avrebbero provocato 61 ricoveri e tre decessi ma collegati a pazienti con ben altre patologie. Come abbiamo visto sul Giornale.it, il ministero della Salute consiglia di mantenere alta l'attenzione "a seguito dell'aumento dei casi clinici dovuti alla contaminazione di alimenti" come scrive in un comunicato. I prodotti sono stati prontamente ritirati dal mercato ma questo batterio si può trovare anche in situazioni diverse oltre al caso specifico di cronaca.
"Come evitare l'infezione"
Il prof. Mauro Pistello, Ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Pisa, intervistato dal Messaggero ha spiegato che per evitare l'infezione da Listeria "è importante prestare attenzione alla conservazione degli alimenti". Infatti, questo batterio è tutt'altro che raro ma è molto comune e si trasmette "ingerendo latticini e alimenti che non sono pastorizzati o ben conservati". Il segreto è tutto lì: non lasciare confezioni aperte, manomesse e saperle conservare secondo le indicazioni del prodotto. L'esperto ha spiegato che gli alimenti debbano essere sempre ben conservati. Nel caso dei latticini, se la "confezione è un po' gonfia oppure se si cominciano a formare delle bolle all’interno del prodotto, è bene non consumarli. Nella maggior parte dei casi potrebbero esserci batteri più o meno innocui, però potrebbe anche trattarsi di Listeria".
Quali sono i sintomi
Se si è stati poco attenti o sfortunati, nella maggior parte dei casi il batterio provoca soltanto lievi infezioni localizzate nell'apparato gastroenterico. Soltanto in rari casi si può incorrere nella meningite "che ha caratteristiche simili a quella causata dal meningococco, ossia rigidità locale, febbre, confusione, perdita di conoscenza". La letalità è bassissima "ma se l’infezione non viene riconosciuta subito e non è correttamente trattata si rischia anche la vita", ha spiegato al quotidiano romano il prof. Pistello. il batterio si sviluppa facilmente negli immunodepressi ma anche nei bambini e negli anziani.
Perché la scadenza non conta
Fermo restando che ogni prodotto non va consumato dopo la data naturale di scadenza, il batterio della Listeria può attaccare alimenti che sono perfettamente consumabili ma sono stati conservati male o se la confezione del prodotto presenta segni di alterazione. In questo caso si può riconoscere che qualcosa non va per via di uno strano odore e sarebbe bene non consumarlo. "Nel caso delle salsicce e soprattutto degli insaccati crudi, se non sono ben salati e soprattutto se sono freschi, potrebbero essere una sorgente di infezione", sottolinea il microbiologo.
Ecco perché è importante vedere la temperatura del proprio figo ma avere cura soprattutto degli alimenti non chiusi bene come avviene spesso per i formaggi e i latticini in genere. "Se messo nelle giuste condizioni il batterio può proliferare, crescere e quindi creare danni nel momento in cui si ingerisce l’alimento contaminato", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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