Ecco tutte le "balle" di Battisti per evitare le manette in Italia

Cesare Battisti le ha provate tutte pur di evitare le manette. L'ultimo disperato tentativo di mettersi al sicuro è nella richiesta di asilo in Bolivia: cosa ha raccontato

Per gentile concessione di Wikilao
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Cesare Battisti le ha provate tutte pur di evitare le manette. L'ultimo disperato tentativo di mettersi al sicuro è nella richiesta di asilo in Bolivia. Una richiesta in cui il terrorista dei Pac di fatto racconta tutta la sua storia con eccessiva fantasia e ovviamente omettendo la sua furia omicida che lo ha portato (solo adesso) a scontare una pena all'ergastolo in Italia. Come riporta la Verità, nella richiesta di asilo avanzata dal killer alla Bolivia c'è di tutto. Inannazitutto Battisti afferma di prvenire da una "famiglia comunista" e che suo nonno "è stato uno die fondatori del Partito Comunista Italiano". Ma le vere "balle" arrivano dopo. Il terrorista spiega come è arrivato alla lotta armata: "Presi coscienza che il Partito comunista partecipava alla spartizione del potere e alla corruzione generalizzata nello Stato italiano. All’inizio del 1970, quando il Partito comunista espulse l’intellighenzia di sinistra, mi unii inizialmente a un’organizzazione di sinistra denominata Lotta continua e in quel periodo fui tratto in arresto durante alcune azioni di esproprio proletario per finanziare l’organizzazione e la pubblicazione del periodico Lotta continua". Poi l'arrivo nei Pac grazie all'incontro in carcere nel 1977 con Arrigo Cavalli, vero fondatore die Proletari armati per il Comunismo.

Battisti nella sua richiesta di asilo poi parla anche di alcune torture portate avanti dalla Cia in Italia sui prigionieri politici: "Agenti della Cia insieme con le agenzie di intelligence italiane intensificarono le pratiche di tortura e di sparizione dei prigionieri politici". L'obiettivo è chiaro: mostrarsi come un martire agli occhi del governo boliviano.

Infine la "carezza" al governo di La Paz per ottenere lo status di rifugiato: "Ancora una volta, altra nefasta coincidenza, nel 2018, un governo eletto di ultradestra in Italia e un altro in Brasile, quello del presidente Bolsonaro rendono necessario chiedere aiuto da un Paese di principi democratici come la Bolivia". Tutte parole al vento: ora è a Oristano a scontare il suo ergastolo.

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