Un 21enne egiziano, di nome Mohamed Adel, è stato condannato a inizio mese alla pena capitale, per avere accoltellato a morte una sua compagna di università. Ora la Corte che lo ha giudicato chiede che l'esecuzione venga "trasmessa in tv". Adel è stato condannato all'impiccagione per avere aggredito, il mese scorso, la coetanea Naira Ashraf mentre lei scendeva da un autobus fuori dall'Università di Mansoura, dove entrambi frequentavano la Facoltà di Lettere, nel nord dell'Egitto. Lui, prima di pugnalarla e di tagliarle la gola, l'aveva ripetutamente presa a pugni in testa, per il solo fatto che la studentessa si era rifiutata di sposarlo.
Il tribunale di Mansoura ha quindi inviato ieri al parlamento nazionale una lettera in cui, dopo avere fornito i dettagli del delitto commesso dal 21enne, ha rivolto ai deputati un'esortazione ad autorizzare la "trasmissione in diretta televisiva" dell'esecuzione del condannato, o, almeno, i preparativi della stessa. La trasmissione in diretta tv di tali momenti shock avrebbe, a detta dei magistrati, un forte "potere deterrente".
"La trasmissione, anche se solo in parte", si legge nel documento inviato al parlamento dal tribunale, "dell'avvio del procedimento, potrebbe raggiungere l'obiettivo della deterrenza, che non è stato raggiunto comunicando la sola sentenza". Nonostante Adel si sia dichiarato colpevole della morte di Naira, i suoi avvocati hanno assicurato che faranno appello contro la sentenza di condanna a morte, mentre l'opinione pubblica egiziana è ancora sotto shock a causa dell'efferatezza del delitto perpetrato dal 21enne.
L'ultima volta
che un'esecuzione capitale è stata mandata in onda dalla tv egiziana è stato nel 1998, quando l'emittente di Stato ha trasmesso l'esecuzione di tre uomini che avevano ucciso una donna e i suoi due figli.
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