La porta della cella si è chiusa sulla sua mano, tranciandogli di netto un dito. L'orrore è avvenuto al carcere di Rebibbia, dove un agente della polizia penitenziaria è stato vittima di una aggressione da parte di un detenuto.
A denunciare la vicenda è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria "Sappe" in una nota. "Dobbiamo purtroppo registrare un grave episodio accaduto in un carcere romano - ricostruisce Maurizio Somma, segretario nazionale SAPPE per il Lazio - Il grave episodio è avvenuto intorno alle ore 11:40 circa al reparto G11 di Rebibbia. L'Agente in servizio al Reparto veniva chiamato da un detenuto egiziano che voleva andare dalla Sezione A alla B per portare una cosa ad un suo connazionale. Il collega gli spiegava correttamente che non poteva dar corso a questa sua richiesta in quanto era solo, per il cambio pranzo. Questo ha determinato la reazione del detenuto che prima ha inveito contro il poliziotto, che pure lo invitava a calmarsi, e poi, per paura che il collega lo prendesse per portalo al piano terra dal sottufficiale, chiudeva il cancello pesante dell'ingresso della rotonda. L'agente però aveva la mano sul cancello e così gli veniva schiacciata la mano sinistra provocandogli l'amputazione della falange del dito anulare con il pezzo di falange rimasto attaccato al cancello".
Inutile l'arrivo dei colleghi in suo aiuto. Il danno, ormai, era fatto.
L'agente è stato portato in infermeria e poi al pronto sioccorso. I medici, però, non sono riusciti ad attaccare la falange perduta. "Questa è conseguenza del clima invivibile nelle carceri, conseguenza anche dell'eccesso di tolleranza verso taluni detenuti violenti", tuona Somma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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