La prolungata ed eccezionale ondata di caldo inizia a creare più di qualche preoccupazione per quanto concerne il settore agricolo, sia in fase di produzione che in previsione della raccolta. Non solo non cadono le foglie di piante e alberi, che a causa delle temperature elevate non sono ancora entrate nella consueta fase di riposo vegetativo stagionale, ma abbondano ancora mosche e zanzare: un autunno decisamente inusuale, in cui si torna a parlare di emergenza siccità.
Cosa sta accadendo
A lanciare l'allarme è Coldiretti, che ha effettuato un'analisi relativa al clima anomalo registrato su tutta la Penisola: il 2022, per lo meno relativamente ai primi 9 mesi, si sta delineando come l'anno più caldo di sempre, con temperature superiori di quasi un grado (+0,96°C) rispetto alla media storica e precipitazioni ridotte di 1/3 sebbene più violente. Questo, per lo meno, emerge dall'interpretazione dei dati fornita dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima Isac-Cnr.
Il prolungamento della fase vegetativa, dovuto per l'appunto all'eccezionale caldo, oltre a bloccare la caduta delle foglie rischia di fare ripartire le fioriture: il timore è che queste siano esposte ai danni causati da un drastico quanto prevedibile calo delle temperature. Il pericolo più grande è che le gemme che fioriranno anticipatamente, destinate a gelare, possano venire a mancare in primavera, causando una brusca diminuzione del potenziale produttivo dei campi e di conseguenza del raccolto. "Le fioriture anomale, fuori periodo, causano anche" precisa inoltre Coldiretti, "problemi alle persone allergiche ai pollini, provocando allergie e raffreddori non previsti".
Ma il caldo anomalo è responsabile anche di conseguenze di altro genere. Nelle campagne, infatti, i parassiti rimasti attivi stanno colpendo le colture ancora in campo. Qualora l'inverno non fosse particolarmente rigido, il numero di insetti svernanti potrebbe incrementarsi: sopravvivendo, questi si ripresenterebbero ancora più numerosi e dannosi durante la stagione primaverile.
Emergenza siccità
Le temperature elevate e le scarse precipitazioni hanno riportato l'attenzione sull'allarme siccità, sebbene fuori stagione. In Veneto, addirittura, gli agricoltori si sono visti di recente costretti ad aprire i rubinetti per irrigare i campi con lo scopo di salvaguardare la raccolta di kiwi e proteggere le colture di radicchio.
"Le piogge delle scorse settimane non sono state sufficienti", puntualizza Coldiretti, "pertanto gli imprenditori agricoli stanno intervenendo con irrigazioni supplementari decisamente fuori stagione, per non compromettere i raccolti".
"Le condizioni metereologiche quasi estive all'inizio dell'autunno, la cosiddetta Ottobrata, non sono un fenomeno raro", conclude Coldiretti,"ma quest'anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d'aria, bombe d'acqua, grandinate e siccità ma anche con l'arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con un danno complessivo nelle campagne stimato in 14 miliardi in un decennio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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