La Guardia di Finanza di Erba al termine di una lunga e complessa operazione denominata "Sottobosco" ha stretto le manette ai polsi di cinque stranieri, tutti di nazionalità marocchina, i quali dovranno rispondere davanti alla giustizia dell'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Giorno, edizione di Como.
Le indagini, coordinate dalla dottoressa Alessandra Bellù, il Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Como, sono partite a seguito di un inseguimento di un'auto sospetta da parte dei finanzieri avvenuto tempo fa nel comune di Arosio (Como), al termine del quale i due occupanti la vettura sono fuggiti a piedi riuscendo a far perdere le proprie tracce. I fuggitivi però, molto probabilmente a causa della fretta di voler sfuggire alla cattura da pate dei militari, hanno lasciato all'interno del veicolo alcune dosi di hashish e soprattutto un telefono cellulare, tramite il quale le fiamme gialle sono riuscite a risalire alla rete di spaccio dei nordafricani. Grazie all'attenta analisi del telefonino infatti la Gdf è riuscita, lo scorso mese di luglio, a mettere le mani sul primo dei cinque marocchini.
Da qui in poi l'operazione Sottobosco si è sviluppata in modo molto complesso ed articolato: intercettazioni telefoniche, attenti pedinamenti ed approfondite indagini hanno permesso di dare un nome ed un volto agli altri componenti il delinquenziale giro di spaccio di sostanze stupefacenti, mettendo sotto la lente d'ingrandimento altri 4 nordafricani (3 uomini ed una donna), due dei quali risultati peraltro presenti sul territorio nazionale in qualità di richiedenti asilo per motivi umanitari. Tutti gli indagati sono risultati essere regolarmente residenti in Lombardia tra Milano, Pavia, ed in due paesini brianzoli in provincia di Lecco, Rogeno e Garbagnate Monastero.
Terminata con successo l'indagine, la Gdf di Erba ha fatto sapere di aver sequestrato, fra la fine del 2018 e la fine del 2019, tre autovetture e due telefoni cellulari, oltre al denaro certamente frutto dell'attività illecita. I finanzieri hanno anche appurato che i cinque marocchini, nel corso della loro attività, abbiano ceduto a consumatori terzi qualcosa come 3.165 dosi di cocaina, per un totale di 1.200 grammi del valore di circa 110mila euro.
Ai due marocchini residenti nel nostro Paese in qualità di richiedenti asilo le fiamme gialle hanno
invece sequestrato ben 17 telefoni cellulari e 14 schede telefoniche, oltre a crica 1000 euro in contanti. Uno dei due, al momento dell'arresto, non è però risultato almeno al momento reperibile sul territorio nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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