È stato espulso questa mattina un pericoloso clandestino a fortissimo rischio di radicalizzazione islamica.
Si tratta di un 31enne di nazionalità tunisina che dal lontano 2008 si trovava nel nostro Paese dopo esservi entrato in modo del tutto illegale, sbarcando a Lampedusa.
In questi anni lo straniero ha commesso una lunga serie di crimini che vanno dalle rapine alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A suo carico anche le accuse di detenzione abusiva di armi ed utilizzo di carte di credito false.
Ciò che tuttavia ha preoccupato maggiormente le autorità, portando dunque alla conclusione di stamani, è l’evidente percorso di radicalizzazione intrapreso dal soggetto, divenuto oramai un pericolo per la società.
Sono stati gli uomini della Digos di Padova, impegnati in un’operazione di contrasto e prevenzione del terrorismo, ad occuparsi di condurre le indagini sul suo conto. Il 31enne, come viene spiegato dalla stessa polizia di Stato, ha dato prova in più occasioni di essersi avvicinato ai dettami dell’Isis, e di mostrare un palese sentimento di odio nei confronti degli infedeli.
Dopo avere avuto un figlio con una donna italiana, il nordafricano si è occupato di plagiare la mente del bambino, rendendolo un perfetto islamico. In alcune fotografie esaminate dalla Digos, si vede il piccolo di soli 5 anni eseguire il gesto del Tawhid – dito indice puntato verso il cielo -, mentre indossa gli abiti tradizionali della cultura islamica. Non solo. In altre fotografie il bimbo sarebbe addirittura ritratto con la bandiera dell’Isis.
Sulla pagina personale Facebook del tunisino, gli uomini della questura di Padova hanno trovato numerose prove che attestanto fino a che punto fosse arrivato il suo stato di estremismo. Fra i moltissimi video apprezzati dal 31enne ce n’è uno, particolarmente crudo, dal macabro titolo di “Macellazione lecita di un cristiano”.
L’odio del clandestino nei confronti della nostra civiltà è risultato evidente anche durante la sua permanenza nel carcere Due Palazzi di Padova. L’uomo ha più volte attaccato verbalmente gli agenti della penitenziaria, minacciandoli di morte. “Prima o poi morirete tutti, entreremo nelle vostre case e vi uccideremo e mangeremo i vostri cadaveri... Allahu akbar”. Questa una delle sue tante affermazioni, riferite dalla stessa polizia.
Gli sforzi degli uomini della Digos hanno infine portato alla decisione del giudice del tribunale di Venezia, che mercoledì ha disposto l’immediato
allontanamento del pericoloso soggetto dai nostri confini nazionali. Alle 12 di questa mattina, il 31enne è stato espulso dal nostro Paese. Tornerà in patria a bordo di un aereo partito da Bologna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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