Tutto prescritto, niente risarcimenti. Lo stabilisce la Cassazione nelle motivazioni, depositate oggi, del verdetto di prescrizione che lo scorso 19 novembre ha annullato i risarcimenti alle vittime nel processo Eternit a carico dell’imprenditore svizzero Schmideiny.
Secondo la Suprema Corte, quindi "a far data dall’agosto dell’anno 1993" era ormai acclarato l’effetto nocivo delle polveri di amianto la cui lavorazione, in quell’anno, era stata
"definitivamente inibita, con comando agli Enti pubblici di provvedere alla bonifica dei siti".
della prescrizione del reato, intervenuta anteriormente alla sentenza di primo grado, cadono tutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civili e il risarcimento dei danni".
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