Evasione dal carcere di Perugia: caccia a ergastolano condannato per omicidio

Dalle 13 del 7 maggio si sono perse le tracce di Domenico D'Andrea, ergastolano recluso nel carcere di Capanne. Avrebbe scavalcato la recinzione approfittando della scarsità di personale

Evasione dal carcere di Perugia: caccia a ergastolano condannato per omicidio

Un uomo condannato all'ergastolo è riuscito a evadere dal carcere di Perugia e ora è caccia all'uomo in tutta l'Umbria e non solo. Un massiccio dispiegamento di mezzi e uomini è stato predisposto per rintracciare Domenico D’Andrea, napoletano di 38 anni, conosciuto come Pippotto. Per la sua ricerca è impiegato anche un elicottero che sta sorvolando i cieli di Perugia e del carcere di Capanne. Domenico D'Andrea è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Salvatore Buglione, un edicolante di Napoli, del quartiere Vomero, ucciso nel corso di una rapina finita male nel 2006. L'evasione ha messo in allarme la comunità.

Stando a quanto ricostruito dagli agenti della Polizia penitenziaria, l'ergastolano sarebbe evaso intorno alle 13 del pomeriggio mentre era impegnato a effettuare alcuni lavori in un'area esterna del carcere. Non è ancora chiara la dinamica dell'evasione ma è probabile che Domenico D'Andrea sia riuscito a scavalcare le recinzioni e a far perdere le sue tracce. Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe per l’Umbria, ha spiegato al Corriere della sera: "L’uomo era ammesso al lavoro ai sensi dell’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario nell’area esterna del carcere ed ha colto l’occasione per fuggire, presumibilmente, scavalcando una cinta bassa, vista anche l’esiguità del personale presente nei servizi esterni".

Nelle sue parole si legge chiara la denuncia di un problema da tantissimi anni lamentato dal personale operante nelle carceri italiane, dove ci sono troppi pochi agenti per il numero di detenuti reclusi. La situazione di merito riguarda il carcere di Perugia ma è comune a molti altri penitenziari italiani. "Una evasione frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal sindacato sulle condizioni di sicurezza dell’istituto", ha concluso Fabrizio Bonino.

Ma per le polemiche e le recriminazioni ci sarà senz'altro tempo più avanti. "Adesso è prioritario catturare l’evaso", ha dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sappe. Per il rappresentante degli agenti di Polizia penitenziaria, infatti, "la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria del carcere di Capanne". Anche da parte sua la richiesta è di un aumento degli uomini a disposizione per evitare situazioni come questa.

I risvolti dell'evasione di D'Andrea potrebbero essere numerosi e gravi. "Serve un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna e dei presidi di polizia sul territorio", ha concluso Bonino.

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