"Egregio signor primo ministro, oggi (domenica scorsa ndr) mia figlia quattordicenne ha suonato con la JuniOrchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, a Roma, all’evento del Pd, "La Scuola che cambia, cambia l’Italia". È tornata a casa in lacrime umiliata e mortificata dalla totale assenza di attenzione da parte del pubblico durante la loro esecuzione successiva al suo intervento." Inizia così la lettera scritta dal padre di uno dei piccoli alunni dell'orchestra, pubblicata da Il Corriere della Sera, che hanno aperto la manifestazione del Pd eseguendo alcuni brani. Un' esibizione avvenuta tra il disinteresse generale di militanti e parlamentari del Partito Democratico, i quali hanno letteralmente snobbato i piccoli musicisti, continuando a parlare a discutere durante tutta la performance. Ma il paradosso di tutta la vicenda è che l'evento voleva promuovere l'importanza della formazione scolastica e la nuovissima riforma sulla formazione dei più piccoli. Tutto facile a parole, poi, nei fatti, proprio i ragazzini di cui si è parlato per tutto l'incontro, vengono ignorati.
Ed il padre dell'alunna si rivolge anche al premier Matteo Renzi: "Lei stesso non ha prestato alcuna attenzione alla musica preparata e studiata dai ragazzi espressamente per questa
circostanza." E l'amarezza è tanta nel prendere atto che "è venuto a mancare il rispetto per i ragazzi", proprio in un convegno che doveva parlare di educazione e di scuola. Se il buongiorno si vede dal mattino...
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