Falsi certificati per dimostrare collaudi antisismici, quasi 3 milioni di fondi pubblici intascati in appalti per lavori che avrebbero dovuto mettere a norma gli stabili di Amatrice e Accumoli.
Eppure le immagini che rimbalzano dal 24 agosto, quando la terra ha tremato e il tampo si è fermato, sono tristemente note. Ben pochi gli edifici che sono rimasti in piedi. Qualcosa non ha funzionato o non è stato fatto. Il simbolo di questa tragedia che forse si poteva evitare è la scuola "Romolo Capranica" di Amatrice, che si è sbriciolata sotto i colpi del sisma. Ma anche l'ospedale di Amatrice ormai inagibile, la Torre Civica di Accumoli gravemente danneggiata, il campanile di Amatrice che è crollato su una casa ammazzando un'intera famiglia. Tutti edifici in teoria ristrutturati con i fondi per il terremoto dopo il sisma del 1997 in Umbria e quello del 2009 de L'Aquila, come raccontano oggi il Corriere e La Stampa.
Milioni di euro per 21 appalti di cui si parla in un documento segreto in cui si fa l'elenco dei fondi, dei collaudi, delle ditte coinvolte, degli interventi effettuati, dei collaudi.
Come è possibile che con una mole di lavoro simile nemmeno un edificio si sia salvato? Probabilmente, sospettano ora i magistrati che indagano per disastro colposo, quei certificati sono stati falsificati. Come dimostrerebbero anche le segnalazioni raccolte dai vigili del fuoco da parte di cittadini che sostengono di aver comprato casa con tutta la documentazione in regola per la tenuta antisismica.
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