Che l’incubo coronavirus non fosse svanito era noto a tutti. Covid, infatti, continua a circolare in Italia anche se non ha causato il disastro in termini di vite umane registrato tra marzo ed aprile. Negli ultimi giorni nel nostro Paese si sono registrati nuovi focolai con un trend dei contagi in crescita. Oltre a Lombardia e Veneto, Regioni pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria, ora sotto attenta osservazione ci sono anche Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Senza dimenticare la Campania, con il comune di Mondragone dove si sono registrati 73 casi positivi e circa 700 abitanti, in prevalenza braccianti bulgari, sono stati messi in quarantena.
Ma altri focolai sono registrati anche in Trentino e in Sicilia. In quest’ultimo caso i nuovi positivi sono a Noto e Agrigento: immigrati appena sbarcati dalle navi che li avevano prelevati al largo dell'Africa. Passano le ore e i cluster aumentano. Una segnalazione dell'Ats Valpadana riguarda il salumificio Fratelli Montagnini di Viadana, nel Mantovano, dove ieri le squadre Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, sono intervenute per sottoporre a tampone 26 dipendenti, dopo che uno di loro era stato ricoverato in ospedale con febbre alta. Allarme confermato: gli esami, infatti, hanno permesso di scoprire 5 positivi, tra cui 3 dipendenti di una cooperativa che lavorano nel salumificio. Ieri l'Ats ha predisposto la chiusura del macello mentre oggi è attesa la sanificazione.
Salgono a 68 i lavoratori della zona colpiti da coronavirus. Già nei giorni scorsi, infatti, sono state cinque le attività produttive tra Viadana e Dosolo, in cui si è sviluppato il contagio tra macelli e salumifici. Le persone colpite sono asintomatici o paucisintomatici: due quelle ricoverate in ospedale in condizioni che, al momento, non sarebbero gravi.
Ma, come si dice, le notizie brutte non vengono mai da sole. Come racconta Il Messaggero, un focolaio di coronavirus si è sviluppato anche nella periferia sud-orientale di Roma, in zona Finocchio. In questo caso, il contagio potrebbe essere partito dalla frazione Valle Martella del comune di Zagarolo dove una famiglia di quattro persone è risultata positiva. I contagiati, tutti asintomatici, hanno avuto contatti stretti per un giorno intero con i due fratelli da cui era partita l'indagine epidemiologica. Venerdì sera, avuti gli esiti dei tamponi, è scattato subito l'isolamento. La famiglia, di origine romena, fino a pochi mesi fa viveva a Roma ma si era trasferita a Zagarolo.
L’Unità di crisi della Regione Lazio ritiene che l'origine del focolaio possa essere la famiglia che vive a Valle Martella: "Tutti i ragazzi, i genitori e i dipendenti del ristorante Le Palme sulla Casilina sono risultati negativi. Il possibile caso indice da cui si sono infettati i due fratelli è una famiglia residente a Zagarolo di cui erano stati ospiti. La famiglia è risultata positiva e sono stati posti in isolamento domiciliare". E così l'indagine epidemiologica si è spostata a Zagarolo.
La Asl Roma 5 sta effettuando i tamponi a chi è venuto a contatto con la famiglia di Valle Martella, zona dall’alta densità abitativa, e con altre due persone dello stesso comune dei Castelli Romani, anch'esse risultate positive. La Asl ha ricostruito tutti i contatti avuti negli ultimi 15 giorni: tra questi vi è proprio la famiglia che vive in zona Borghesiana-Finocchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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