Il killer che a ha ucciso Salvatore Lupo con tre colpi di pistola alla testa era a volto scoperto. L’omicidio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 15 agosto, verso le 18, in un bar di via IV Novembre, nel centro di Favara, comune in provincia di Agrigento. Il 45enne, imprenditore impegnato nel settore delle Rsa, responsabile di alcune strutture per disabili, ed ex presidente del consiglio comunale, è stato freddato appena uscito dal bagno. L’omicida si è poi allontanato velocemente dal luogo, non si esclude che un complice lo stesse aspettando poco lontano.
Omicidio Lupo: forse movente economico
L’inchiesta, diretta dal procuratore Luigi Patronaggio, è coordinata dalla procura di Agrigento e non dalla direzione distrettuale di Palermo. Questo può volere dire che gli inquirenti non stiano seguendo una pista legata alla mafia. Sembra invece farsi largo l'ipotesi di un movente legato a dissidi economici. Sul luogo della sparatoria sono arrivati i pubblici ministeri Maria Barbara Cifalinò e Paola Vetro, coordinati da Patronaggio e dall'aggiunto Salvatore Vella. I carabinieri stanno analizzando eventuali immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Sotto osservazione anche i rapporti familiari della vittima che, in passato, aveva avuto alcuni problemi giudiziari legati alla sua attività imprenditoriale. Lupo nel 2017 finì infatti in manette insieme alla moglie, nell'ambito dell'operazione "Stipendi spezzati", quando gli era stato contestato di aver prima accreditato gli stipendi ai dipendenti di una cooperativa e di avere in seguito prelevato il 50% del totale attraverso delle carte bancomat intestate agli stessi dipendenti. La testimonianza del barista, sotto choc, sembra non abbia dato elementi utili all’identificazione del killer. Gli inquirenti sono alla ricerca di testimoni che potrebbero avere visto l’omicida in faccia.
Torna l'incubo a Favara
Come riporta Repubblica, Anna Alba, fino al 4 agosto sindaco di Favara, ha così commentato quanto avvenuto: "La comunità è sotto choc per quanto accaduto oggi pomeriggio. Sembra di essere tornati agli anni Novanta, quando i killer colpivano in pieno centro. Speriamo davvero che questo omicidio non segni un drammatico ritorno al passato. Lupo era un giovane solare, sempre sorridente, era soprattutto padre di due figli". Nel 2018 Favara era stata al centro di una disputa tra la Sicilia e il Belgio, per il controllo del traffico di droga. In pochi mesi c’erano stati due omicidi e due tentati omicidi a Liegi, oltre a due morti e un ferito nella stessa Favara. Sette persone sono state arrestate lo scorso anno. Secondo le indagini condotte dalla procura distrettuale antimafia di Palermo alla base di tanta violenza ci sarebbe stata la rottura di una alleanza tra alcuni giovani legati a Cosa nostra agrigentina. I criminali in questione avrebbero fatto parte delle “famigghiedde”, ovvero piccole famiglie di pregiudicati pronti a tutto pur di scalare la gerarchia criminale.
C’è comunque da dire che il nome di Lupo non entrò mai in tali indagini. L’ex presidente era però stato indagato all’interno di un’altra inchiesta riguardante presunti maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di alcuni minorenni affidati a una comunità alloggio di Licata.
Il 45enne era stato rinviato a giudizio lo scorso 20 maggio. Al vaglio dei carabinieri gli atti delle vecchie inchieste. La vettura di Lupo era stata data alle fiamme nel novembre del 2011, quando ricopriva ancora la carica di consigliere comunale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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