Fedez riceve la querela del Codacons: "Bello avere onorificenze". L'associazione: "Lacrime da coccodrillo"

Fedez mostra sui social la notifica degli atti giudiziari da parte del Codacons e l'associazione fa una precisazione: "Citato in giudizio per diffamazione"

Fedez riceve la querela del Codacons: "Bello avere onorificenze". L'associazione: "Lacrime da coccodrillo"

Nuovo capitolo della faida scatenatasi durante la quarantena tra Fedez e il Codacons: oggi il rapper ha ricevuto la notificazione degli atti giudiziari e, dopo aver mostrato i documenti sui social, si è lasciato andare ad una battuta tra l’ironico e l’amareggiato. Ma l’associazione a tutela dei consumatori è intervenuta accusando ancora una volta il marito di Chiara Ferragni di essere “ingannevole”.

La guerra tra Fedez e il Codacons è nata in seguito al tentativo dell’associazione di indagare sulla campagna di raccolta fondi lanciata dal cantante e dalla moglie per incrementare il reparto di terapia intensiva all'Ospedale San Raffaele di Milano durante l’emergenza coronavirus.

I dubbi sollevati dal Codacons erano rivolti alle commissioni imposte dalla piattaforma GoFundMe e l’intervento dell’associazione aveva scatenato la reazione di Fedez e del giornalista Salvo Sottile. Di tutta risposta all’attacco ricevuto, il rapper aveva a sua volta denunciato via social una raccolta fondi avviata dall'associazione per contrastare il coronavirus accusando il Codacons di intascarsi i soldi dell’iniziativa.

La querelle è andata avanti per alcuni giorni, poi sull’accaduto è calato il silenzio, almeno fino ad oggi, 4 giugno, quando Fedez ha mostrato sui social la notificazione degli atti giudiziari del Codacons. “Sempre bello ricevere queste onorificenze per aver cercato di dare una mano in un momento difficile. Grazie Codacons, grazie Italia”, ha scritto il rapper su Twitter ricevendo numerosi messaggi di solidarietà da parte di volti noti come Laura Pausini e Gabriele Muccino.

Ma dopo le esternazioni di Fedez, il Codacons è nuovamente intervenuto con un comunicato stampa in cui fa delle precisazioni in merito a quanto lasciato intendere dal rapper sui social. “Dopo la notifica dell’atto con cui il Codacons ha citato in giudizio il rapper, oggi Fedez si abbandona alle ‘lacrime di coccodrillo’ – si legge nella nota che fa riferimento alle parole usate dal cantante su Twitter – [...] Una frase ancora una volta ingannevole, tesa a lanciare il messaggio che la richiesta sia legata alla sua attività di beneficenza, quando in realtà, come il rapper sa bene, l’atto riguarda la diffamazione compiuta da Fedez ai danni del Codacons e l’inaudita violenza sul web scatenata dallo stesso”.

La querela dell’associazione a tutela dei consumatori, dunque, pare non riguardare la campagna di solidarietà avviata dai Ferragnez per l’Ospedale San Raffaele di Milano, ma “una bufala virale” diffusa da Fedez sui social “in cui non solo accusava l’associazione di aver avviato una raccolta fondi truffaldina per gli ospedali italiani, ma addirittura incitò i suoi follower a scagliarsi contro il Codacons promettendo loro totale immunità”.

Le dichiarazioni pubbliche di Fedez, dunque, hanno scatenato una vera e propria rivolta nei confronti del Codacons che, dopo la campagna social del rapper, ha subito insulti e minacce di morte che hanno “portato alla notifica odierna della richiesta risarcitoria in sede civile”.

Invece di piangere ‘lacrime di coccodrillo’ e invocare onorificenze per non meglio specificati meriti, Fedez farebbe bene a comunicare a tutti i donatori come sono stati spesi fino all’ultimo euro i soldi raccolti attraverso la sua campagna – si legge a

conclusione del comunicato stampa del Codacons - e informare correttamente i propri follower sui reali motivi della denuncia nei suoi confronti per la quale adesso dovrà difendersi nelle sedi opportune”.

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