Nell'arco di poco più di sei mesi, avrebbe messo a segno ben due azioni particolarmente violente: avrebbe prima ferito a bottigliate una persona per rubargli un capo d'abbigliamento e poi ne avrebbe accoltellata un'altra a causa di un debito non ancora saldato. Ma in attesa di ulteriori sviluppi investigativi che potrebbero arrivare nelle prossime ore, la particolarità della storia è che l'accusato si trova attualmente ancora a piede libero. Si tratta di un diciannovenne originario della Tunisia, privo di permesso di soggiorno, accusato di due aggressioni riscontrate a Pisa.
Il ragazzo era stato inizialmente fermato lo scorso 15 agosto per aver accoltellato all'addome un connazionale che gli doveva circa cento euro, prima di darsi alla fuga. Era poi stato fermato dalla polizia municipale della città toscana e condotto in cella con l'accusa di omicidio, ma la sua detenzione è durata poche ore: il procuratore avrebbe infatti derubricato la sua azione in "tentate lesioni", non rilevando l’intenzionalità del reo di colpire gli organi vitali, ordinandone quindi l’immediata scarcerazione. Ad aggravare la sua posizione nelle scorse ore però è stata l'indagine su un precedente episodio di aggressione concretizzatosi lo scorso gennaio: secondo gli inquirenti infatti, anche in quel frangente il nordafricano compì un gesto di violenza.
In quell'occasione il sospettato (insieme a due complici) prese di mira un ventenne con l'obiettivo di sottrargli il giubbotto che indossava: dopo le spinte e gli insultati arrivarono anche calci e bastonate. Con il denunciato che arrivò alla fine a colpire il malcapitato con una bottiglia di vetro, causandogli ferite non lievi e raggiungendo anche parti vitali come il collo e il torace. Perché gli è stato contestato anche questo fatto solo adesso? Perchè le indagini sull'accaduto subirono un rallentamento a causa delle continue minacce perpetrate sempre dal presunto aggressore al derubato. In un nuovo incontro dello scorso febbraio, infatti, l'uomo avrebbe mostrato un coltello al coetaneo accompagnando l'esibizione dello strumento con parole intimidatorie.
Un metodo rivelatosi efficace, causandogli una paura tale da renderlo irreperibile per gli inquirenti (e impedendo così la prosecuzione degli accertamenti).
In seguito il giovane è stato rintracciato e gli investigatori hanno raccolto nuovi elementi, come le immagini fotografiche scattate da un testimone oculare che immortalano l'extracomunitario clandestino proprio nel momento delle minacce. E anche alla luce del più recente fatto di cronaca in cui sarebbe stato coinvolto, la municipale ha già chiesto alla procura di valutare per lo straniero l'adozione di una misura cautelare restrittiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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