Fermo, il parroco del nigeriano: "Emmanuel un uomo perbene"

Dopo la condanna di Amedeo Mancini a 4 anni di galera per la morte di Emmanuel a Fermo, le parole di don Vinicio Albanesi

Fermo, il parroco del nigeriano: "Emmanuel un uomo perbene"

Don Vinicio Albanesi è il fondatore della comunità di Capodarco, il luogo dove era ospitato Emmanuel Chidi Nnamdi prima di trovare la morte per una rissa a Fermo. È stato lui a prendere per primo le difese della coppia di nigeriani subito dopo il tragico evento e accusare Amedeo Mancini di "omicidio razzista". Ieri il Gip ha ratificato il patteggiamento dell'ultrà della Fermana che sconterà 4 anni di carcere ai domiciliari (con 8 ore al giorno di permesso per lavorare) e dovrà pagare 5mila euro alla vedova Chinyere per traslare la salma del marito in Nigeria.

"Adesso la memoria di Emmanuel è salva", ha detto don Vinicio a Repubblica. "Ed è questo che conta". Per il parroco la condanna di Mancini è "forse troppo leggera", ma "i contorcimenti della Giustizia a me non interessano. Oggi è evidente che Emmanuel era innocente, è morto, e chi ha provocato quella morte è stato punito. Ora il mio compito è quello di riportare la sua salma in Nigeria, l’ho promesso a Chinyere".

La vicenda è ormai nota. Secono le ricostruzioni, Mancini vede passare la coppia i nigeriani e li insulta con l'espressione "scimmia africana". L'offesa scatena la reazione di Emmanuel che aggredisce l'ultrà colpendolo ripetutamente e scagliandogli addosso un cartello stradale. Nella zuffa Mancini colpisce il nigeriano con un pugno. Questi cade, batte la testa e muore. L'autopsia ha dimostrato che la cusa della morte di Emmanuel fu proprio la caduta a terra. Per don Albanesi "questa sentenza afferma con chiarezza che Emmanuel era un uomo per bene, che non ha fatto del male a nessuno, ha reagito ad una provocazione ed è stato vittima di un omicidio preterintenzionale. La sua memoria è salva, lui purtroppo non c’è più".

La sentenza emessa ieri dal Gip prevede inoltre che Mancini paghi a Chinyere la somma di 5mila euro, impegnandosi a non chiedere altri risarcimenti. Per Albanesi si tratta di "un atto di grande nobiltà, ha chiesto soltanto cinquemila euro per poter riportare la salma del suo compagno in Nigeria. E sarò io ad accompagnare a casa Emmanuel, l’ho promesso a Chinyere. Ora finalmente chi ha speculato su questa storia tacerà". In realtà la vedova ha ottenuto anche l'assicurazione di Mancini a non denunciarla per le sue false dichiarazioni rilasciate alla polizia giudiziaria subito dopo i fatti, quando Chiyere aveva affermato di essere stata aggredita e di aver visto l'ultrà usare il palo stradale contro Emmanuel.

Sul parroco di Fermo si erano abattute alcune polemiche, sfociate in alcuni casi anche in insulti di ogni tipo per le posizioni assunte "a difesa dei migranti". "Contro Emmanuel e sua moglie - ha detto - si era scatenata soprattutto in Rete una campagna denigratoria e razzista, da parte di chi difendeva l’assalitore. Un linciaggio che ha riguardato anche me perché cerco di aiutare i migranti".

Inoltre è contento che sia stata riconosciuta, seppur in forma limitata, l'aggravante razziale: "Spero faccia da deterrente - conclude Albanesi - L’intolleranza è forte, e la convivenza con i migranti purtroppo fa ancora paura".

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