Paolo Ferrara, capogruppo del Movimento cinque stelle, è uno dei 27 indagati nell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma, che coinvolge politici, imprenditori e avvocati, accusati di associazione a delinquere.
Secondo gli inquirenti, attorno all progettazione della nuova struttura, si è sviluppata una rete di corruzione, che prevedeva il pagamento di soldi in contanti, assunzioni di amici e parenti e consulenze. A Ferrara, Luca Parnasi aveva promesso il restyling di una parte del Lungomare di Ostia.
Il capogruppo grillino aveva seguito, insieme all'avvocato Luca Lanzalone, in regime di custodia cautelare, le trattative fra il Comune e la Euronova di Parnasi, che nel 2017 portarono alla modifica del primo progetto della struttura per la società giallorossa, dotata di meno cubature extra stadio e senza le due torri-grattacielo.
A seguito delle accuse, il capogruppo si è dichiarato "estraneo alla vicenda", sostenendo di essere sereno e di non avere nulla da nascondere, come scrive in un post du Facebook.
"Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto", scrive ancora Ferrara.
Intanto, però, sembra fare un passo indietro e si autosospende dal Movimento cinque stelle.Solo ieri il pentastellato postava la foto del progetto tridimensionale dello stadio, affermando l'avanzata dell'iter amministrativo.
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