Avrebbe rifiutato di farsi fare un'acconciatura dall'unica parrucchiera rimasta libera all'interno del salone perché di colore. Il fatto, che risale alla fine dello scorso gennaio, è accaduto a Ferrara, all'interno del centro commerciale di via Giusti, dove una cliente avrebbe preferito lasciare il negozio pur di non farsi toccare i capelli dalla dipendente di origini africane. E a pochi giorni da quell'episodio, il sindaco della Lega della città emiliana, Alan Fabbri, avrebbe risposto al gesto razzista andando personalmente a esprimere solidarietà alla parrucchiera ghanese.
"Care amiche e amici, vi ricordate la notizia apparsa sulla stampa nazionale e locale della signora che non voleva farsi lavare i capelli da una parrucchiera di colore, qui a Ferrara? Oggi ho scelto volontariamente di esprimere a Sandra tutta la mia solidarietà a nome della città in questo modo. Penso che abbia più efficacia di qualsiasi comunicato", ha scritto su Facebook il primo cittadino leghista.
Fabbri: "No all'ignoranza e al razzismo"
Il post del sindaco Fabbri, che lo ritrae mentre si fa lavare i capelli al lavatesta, termina con un appello contro ignoranza e razzismo e si conclude con una punta di ironia: "Non sperate di vedermi altre volte con i capelli sciolti". La vicenda accaduta qualche settimana fa era stata ripresa da diversi quotidiani e aveva fatto il giro del web. Secondo quanto ricostruito da La nuova Ferrara, la cliente, quando ha visto che a prendersi cura dei suoi capelli avrebbe dovuto essere proprio la parrucchiera di origini ghanesi, non sarebbe riuscita a mantere il suo posto.
Il commento del titolare
In base a quanto riportato dal quotidiano, poi, la donna sarebbe uscita senza nemmeno avvertire nessuno e senza fornire una spiegazione alla dipendente del negozio. A denunciare l'episodio sarebbero stati altri clienti, testimoni dell'azione discriminatoria. Tra i primi a commentare la vicenda è stato il titolare del negozio e marito della dipendente discriminata, Stefano Bondanelli, che gestisce diversi saloni nella città emiliana: "È stato soprattutto un atto dettato dall'ignoranza e mi auguro che questo rifiuto sia stato dettato da problemi psicologici della cliente che, tra l'altro, non avevamo mai visto qui in precedenza".
"Mia moglie? C'è rimasta male"
Il proprietario del negozio è sposato con Sandra da oltre 16 anni, ma la parrucchiera lavora all'interno del suo salone da oltre vent'anni. "Mia moglie c'è rimasta ovviamente male, ma non ha voluto dare molto peso a un simile gesto che, ripeto, è frutto di una persona probabilmente con problemi".
Sandra, oltre alla solidarietà delle colleghe di lavoro e delle clienti del negozio che in quel momento hanno assistito alla scena, ha ricevuto diversi attestati di vicinanza. L'ultimo quello del sindaco della città che, in queste ore, ha scelto di farsi fotografare insieme a lei all'interno del negozio dove lavora da tanti anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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