"L'atteggiamento dei poliziotti olandesi non ci tutela, anzi, l'ho trovato punitivo, non siamo stati noi a macchiarci di reati. Ci potevamo aspettare alcune misure di sicurezza, ma così è troppo". Sono queste le parole dell'avvocato Fabrizio Grassetti, presidente dell`Utr (Unione tifosi romanisti), intervenuto in diretta su ReteSport, e rilanciate da giallorossi.net, per raccontare quanto sta tutt`ora vivendo a poche ore dalla partita Feyenoord-Roma, a Rotterdam.
"Appena atterrati e scesi dall`aereo - racconta - ci hanno fatto salire su dei bus che ci aspettavano, ci hanno portati in aperta campagna dove ci siamo fermati. A quel punto ci hanno fatto scendere ad uno ad uno tra i due bus, ci hanno fotografato col documento in mano e perquisito in maniera a dir poco minuziosa. Alcuni di noi lamentavano dei bisogni fisiologici ed in quel caso uno di loro ci accompagnava vicino ad un albero. Noi eravamo passati già sotto i metal detector in aereo e tutto ciò
comporta tempi lunghissimi oltre che ad una situazione molto sgradevole". Ed il sito Forzaroma.info rilancia quanto scritto sulla pagina facebook di Lorenzo Contucci, l`avvocato difensore di tanti ultras giallorossi secondo il quale uno dei tifosi coinvolti, avrebbe contattato l`ambasciata italiana in Olanda e si sarebbe sentito dire: "ci hanno risposto che dovevamo aspettarcelo". All’arrivo a Rotterdam sono in distribuzione volantini del Comune olandese con le indicazione su come comportarsi ed i luoghi di ritrovo per i tifosi della Roma.
Ma un'altra denuncia arrica dall'avvocato Lorenzo Contucci: "Un buon numero di tifosi della Roma, senza alcun motivo apparente, sono stati letteralmente sequestrati dalla polizia olandese e sono attualmente in una caserma di
colore verde, sotterranea, nei pressi dello stadio di Rotterdam. Non sono in stato di arresto", scrive il legale sulla sua pagina Facebook. "Dopo essere stati controllati per due ore nei boschi, con esito ovviamente negativo - continua - i tifosi sono stati portati in caserma e gli è stato detto che dovevano scendere dai pullman ed entrare nella stazione di polizia. Al loro rifiuto, in quanto già identificati e controllati, gli è stato riferito che allora sarebbero stati riportati a
Roma. Nel momento in cui hanno detto" va bene, allora ritorniamo a Roma "la polizia avrebbe detto loro che a quel punto potrebbero arrestarli e fargli pagare la cauzione".
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