Prima decidono luogo e ora sui social, poi fissano l’appuntamento. Infine se le danno di santa ragione per le strade di Piacenza. È la nuova folla moda che sta spopolando nella realtà emiliana, dove tantissimi ragazzi – per lo più minorenni – organizzano risse, a mo' di veri e propri incontri di boxe clandestini.
Un vero e proprio "fight club" fatto di calci e pugni che ha messo in allerta tutta la città, oltre che le forze dell’ordine. E solo nell’ultimo fine settimane la polizia ha identificato 63 persone, tutte partecipanti agli eventi di violenza come spettatori o pugili improvvisati. I giovani coinvolti sono sia italiani che stranieri e vanno di 14 ai 20 anni; le vie della cittadina - anche quelle più a ridosso del centro - si trasformano in un ring specialmente di sabato, come ha immortalato il quotidiano di Piacenza la "Libertà", capace di catturare con dei video le botte tra i ragazzi.
Insomma, un fenomeno preoccupante che ha messo in allarme i genitori e la stessa questura, impegnatissima a bloccare ogni iniziativa violenta: sono stati rinforzati i controlli per strada ed è stato avviato un percorso di sensibilizzazione con le scuole e le famiglie, spesso all’oscuro di queste strane mode.
Il questore Pietro Ostuni, infatti, ha dichiarato: "La nostra attenzione rimane alta. La rete non è una lavagna. Le tracce di quello che succede sul web rimangono. Chiedo ai ragazzi di evitare di assistere a questi confronti e ai genitori di vigilare su quanto succede ai loro figli".
E mentre la polizia postale indaga per risalire a chi c’è dietro quei profili anonimi che convocano le risse, il questore non esclude che dietro questi combattimenti ci possa essere anche un giro di scommesse.
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