Finse di vaccinare per il Green pass: la dottoressa resta in ambulatorio

La dottoressa Stefania Boga, per il caso dei finti vaccini, ha ripreso a lavorare. Avrebbe finto di vaccinare 17 pazienti per fargli avere il green pass

Finse di vaccinare per il Green pass: la dottoressa resta in ambulatorio

La dottoressa Stefania Boga, indagata con l'ipotesi di reato per falsità materiale in atto pubblico, è tornata regolarmente in servizio presso l'ambulatorio di Solbiate con Cagno. Intercettata dal cronista del giornale laprovinciadicomo.it, il medico ha preferito non commentare il caso vaccini falsi che la vede coinvolta: "Non adesso, magari in futuro".

Il caso delle vaccinazioni false

Secondo quanto si apprende dal quotidiano La Provincia di Como, l'episodio contestato alla dottoressa Stefania Boga, 64 anni, medico di base nel Comasco, risale a venerdì 5 novembre 2021. La professionista aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione da Ats Insubria per poter somministrare il siero a 17 pazienti presso l’hub vaccinale di Lurate Caccivio (Como). Una procedura piuttosto inusuale che, però, era stata giustificata con la necessità di massimizzare la campagna vaccinale. La dottoressa sosteneva che alcuni assistiti si sarebbero sottoposti all'inoculazione soltanto se fosse stata lei a occuparsene. E così, nella mattina di venerdì, il medico raggiunto l'hub con anche i 17 pazienti che avrebbero dovuto ricevere la seconda dose.

I sospetti

Un operatore sanitario avrebbe rilevato alcune anomalie nella procedura di somministrazione del siero da parte della dottoressa. Secondo quanto messo a verbale dai carabinieri di Appiano Gentile, la 64enne avrebbe finito di iniettare il vaccino anti Covid dirottando invece l'ago della siringa contenente l'antidoto in un batuffolo di ovatta. Ciononostante avrebbe registrato regolarmente le operazioni garantendo ai presunti vaccinati l'ottenimento del green pass.

"Non voglio commentare"

Il caso è finito in procura a Como dove è stato aperto un fascicolo d'indagine per falsità materiale in atto pubblico. Intanto, la dottoressa ha ripreso ad esercitare regolarmente l'attività ambulatoriale. "La questione è in mano alla magistratura. Nell'attesa che vengano accertati i fatti, ha ripreso a lavorare.

Se dovessero emergere elementi per cui si suppone la violazione del codice deontologico, si innesca la macchina ordinistica per cui si può arrivare a un procedimento disciplinare", ha spiegato all'Agi Gianluigi Spata, presidente dell'Ordine dei Medici di Como. Il medico indagato, invece, ha preferito non commentare la vicenda.

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