Aveva ridotto in schiavitù la figlia minorenne per venderla come sposa a un connazionale dietro un compenso di 15mila euro. Ora il padre-padrone, un rom di nazionalità serba, è stato condannato a 13 anni. Lo ha deciso la corte d'assise di Firenze. Il tribunale ha disposto nei confronti del 50enne anche la perdita della respnsabilità genitoriale.
I fatti
Al termine delle indagini, avviate nell'agosto del 2016 a seguito della segnalazione ricevuta da un centro antiviolenza, le forze dell'ordine avevano arrestato l'uomo. A dare l'allarme era stata la stessa giovane vittima che era riuscita a mandare un messaggio di aiuto a un coetaneo tramite la chat di un videogioco. La ragazzina aveva così denunciato il suo stato di 'prigionia' nella casa popolare alla periferia di Firenze dove abitava.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il 50enne si era messo d’accordo con un uomo rom, residente in Francia, che cercava una moglie per il figlio. In attesa delle nozze, la ragazzina era stata tenuta segregata in casa dal padre-padrone.
La giovane inoltre sapeva di essere stata venduta a un altro rom e per tentare che l'affare non andasse in porto, era ingrassata e si trascurava.La condanna
Durante il processo di ieri, i legali che hanno assistito il padre-padrone puntavano all'assoluzione, mentre il pm ha chiesto 16 anni di carcere. Oggi il tribunale di Frenze ha condannato l'uomo a 13 anni.
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