Flop dei filobus della Raggi: in panne cinque vetture appena entrate in servizio

La Raggi inaugura 15 nuovi filobus, ma il giorno dopo cinque vetture sono già fuori uso

Flop dei filobus della Raggi: in panne cinque vetture appena entrate in servizio

La sindaca inciampa anche sui filobus. Ieri, l’inaugurazione, nel deposito Atac di Tor Pagnotta dei primi 15, dei 45 filobus acquistati da Roma Metropolitane nel 2009 e rimasti inutilizzati dopo essere finiti al centro di un’inchiesta per una presunta tangente, poi confluita in quella di Mafia Capitale, che la giunta pentastellata ha deciso di rimettere in strada. Virginia Raggi, assieme all’assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo, e all’amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia, hanno “restituito ai cittadini romani” i filobus, che dovevano entrare in servizio per potenziare il trasporto pubblico. La prima uscita dei bus sulle linee 90 e 60 Express, però, è stata un flop.

Cinque delle quindici vetture messe in strada si sono fermate e sono state ricondotte al deposito, per guasti alle centraline, problemi di dispersione della corrente e surriscaldamento del motore. L'ultimo guasto stamattina. Alle 5, uno dei nuovi filobus si è fermato su via Cristoforo Colombo. E lì è rimasto fino alle 10.30, in attesa di essere trainato fino al deposito.

La figuraccia era di quelle annunciate. A fare la parte di Cassandra, erano stati i sindacati che, come anticipato ieri da Repubblica, avevano espresso la propria preoccupazione sull’entrata in servizio di questi mezzi. Un passo affrettato, secondo meccanici e autisti: il tracciato elettrico, infatti, sarebbe troppo breve rispetto al tragitto dei mezzi, oltre a presentare problemi strutturali. In sintesi, manca gran parte della linea elettrica e i problemi si sono presentati, puntuali, tra ieri e oggi, con cinque mezzi già fuori uso. La rete aerea di supporto ai filobus ha spiegato un meccanico dell’Atac a ilGiornale.it, può supportare al massimo 6 o 7 mezzi, mentre ieri, solo sulla linea 90, erano in servizio 22 vetture. Le sottostazioni, ovvero le cabine elettriche, quindi, saltano di continuo perché non supportano il carico. Ogni volta che salta l’alimentazione aerea delle vetture, gli autobus rimangono fermi per due tre minuti in attesa che il servizio di alimentazione venga riattivato.

Inoltre, secondo quanto riportato da Repubblica, dalla fermata di Porta Pia, fino al deposito di Tor Pagnotta, dove le vetture devono fare ritorno, la linea elettrica è del tutto assente. Su questo tratto i filobus funzioneranno, quindi, come normali autobus, solo con costi più elevati e autonomia limitata. Il motore dei filobus, spiega infatti Repubblica, può funzionare come un normale motore diesel solo in casi eccezionali. Il motore ausiliario, spiegano a ilGiornale.it i meccanici dell’Atac, può essere usato, infatti, solo per piccoli spostamenti, altrimenti va in ebollizione.

Su questo punto, però, è intervenuta l’Atac che ha chiarito, in un comunicato, che i motori dei filobus, al contrario, sono “progettati per consentire la marcia autonoma del mezzo anche in assenza della rete filoviaria e che i percorsi di esercizio sono stati valutati anche in relazione all'autonomia disponibile dei motori termici diesel".

Le vetture rotte, infine, non saranno riparate prima di un mese e per ora restano parcheggiate nella rimessa, in attesa dell'arrivo dei tecnici specializzati a cui è affidata la manutenzione di questi bus, che ancora non ci sono. Come non ci sono neppure i pezzi di ricambio.

Di “guasti fisiologici dopo anni di abbandono” ha parlato il presidente della commissione Mobilità del Comune di Roma, Enrico Stefano del Movimento 5 Stelle. Ma le opposizioni attaccano, e per la Raggi è l’ennesima figuraccia.

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