Foggia, immigrati feriti da pietre mentre andavano al lavoro

I braccianti sono stati aggrediti da un’auto in corsa mentre erano in bicicletta. Indagano i carabinieri

Foggia, immigrati feriti da pietre mentre andavano al lavoro

Un nuovo episodio di razzismo è accaduto a Foggia. Ieri un gruppo di migranti è rimasto vittima di un'aggressione da parte di alcuni italiani. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, gli stranieri, che vivono in una ex fabbrica alla periferia del capoluogo pugliese, si stavano recando al lavoro in bicicletta quando sono stati affiancati da un'automobile con a bordo alcuni ragazzi. Questi ultimi avrebbero iniziato a bersaglite gli stranieri con pietre. Due migranti sono stati colpiti alla testa. Per entrambi la diagnosi è di trauma cranico con ferite. Sul posto è stato necessario l'intervento del 118.

I migranti hanno denunciato l'episodio ai carabinieri che, questa mattina, sono tornati nella ex fabbrica per ascoltare le vittime della sassaiola. Oggi, molti migranti non sono andati a lavorare anche per paura. "Non sono andato al lavoro - ha raccontato una delle due vittime, un cittadino della Guinea Bissau - Non sono andato al lavoro". Sull'accaduto è intervenuta anche la Flai Cgil di Foggia secondo cui "appare evidente, che il clima di odio fomentato anche da azioni di forze politiche che fanno della discriminazione razziale verso gli immigrati che vivono e lavorano in questa provincia, l'unico impegno politico concreto, dimenticandosi delle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, addossando qualsiasi responsabilità alla presenza di persone extracomunitarie". Il gruppo di extracomunitari colpiti fa parte di una piccolissima comunità di poche decine di persone che lavora nei campi della Capitanata, senza caporali, per scelta. Un atto di coraggio in una terra dove lo sfruttamento dei braccianti stranieri la fa da padrone.

Si tratta di un gruppo di extracomunitari che contattano direttamente i datori che cercano manodopera e si recano sui campi dove c’è bisogno, per lavorare.
"appare evidente, che il clima di odio fomentato anche da azioni di forze politiche che fanno della discriminazione razziale verso gli immigrati che vivono e lavorano in questa provincia, l'unico impegno politico concreto, dimenticandosi delle difficoltà che i cittadini vivono ogni giorno, addossando qualsiasi responsabilità alla presenza di persone extracomunitarie" ha dichiarato in una nota Daniele Iacovelli, segretario generale della Flai Cgil.


"Confidiamo in una reazione politica e culturale di un territorio che può e deve riacquistare la giusta dignità, ed il giusto rispetto, non possiamo essere caratterizzati da azioni di questo genere. La capitanata è terra di accoglienza, e di integrazione, è terra di lavoro e di lavoratori, non può essere il colore della pelle la discriminante." ha concluso Iacovelli.

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