Sei anni di reclusione è la condanna per Salvatore Ligresti e cinque anni e otto mesi alla figlia Jonella, per le accuse di falso in bilancio e manipolazione del mercato. È quanto stabilito dal tribunale di Torino in seguito alla vicenda del gruppo assicurativo Fondiaria Sai (Fonsai). Il tribunale ha, anche, condannato l'ex Patron di Fonsai al risarcimento di 1,2 milioni di euro e di 1 milione per la figlia, allora presidente della società.
Con i due Ligresti sono stati anche condannati l'ex amministratore delegato Fausto Marchionni, a 5 anni e 3 mesi e a una multa di 700mila euro, sempre con l'accusa di falso in bilancio e manipolazione del mercato, e l'ex revisore di Fonsai, Riccardo Ottaviani a 2 anni e sei mesi, con l'accusa di concorso in falso in bilancio.
I giudici hanno, invece, assolto Antonio Talarico, ex vice presidente del gruppo, per cui la procura aveva chiesto la condanna a sei anni e due mesi, e l'ex revisore Ambrogio Virgilio, per cui si era chiesta una condanna di tre anni e sei mesi.
La vicenda Fonsai, società assicurativa con sede a Torino di propreità della famiglia Ligresti, ha inizio nel 2011, in seguito alla chiusura in rosso con un buco nel bilancio di 1,3 miliardi di euro. Dopo il tentato salvataggio con l'integrazione di Unipol, Fonsai e Premafin, iniziano le prime perquisizioni e sequestri con l'ipotesi di falso in bilancio.
Fino a che il 17 luglio del 2013 si procede all'arresto dell'intera famiglia Ligresti con l'accusa di aver occultato un buco di bilancio di 600 milioni di euro che avrebbe danneggiato 12mila persone, le quali non avrebbero investito nella società se ne avessero conosciuto la reale situazione.
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