L'annuncio di Fontana: quando la Lombardia può tornare zona gialla

Il governatore Attilio Fontana annuncia un possibile passaggio in zona gialla della Lombardia a partire dall'11 dicembre

L'annuncio di Fontana: quando la Lombardia può tornare zona gialla

"Se i numeri continueranno a calare, Lombardia diventerà zona gialla". A dirlo è il governatore Attilio Fontana che, a poche ore dall'annuncio delle nuove misure anti-contagio varate dal governo in previsione del Natale, apre alla possibilità della zona gialla per la Lombardia a partire dal prossimo 11 dicembre.

Buone notizie all'orizzonte. Mentre da Palazzo Chigi hanno lasciato intendere che non ci sarà alcun allentamento delle maglie con l'entrata in vigore del prossimo Dpcm, il presidente lombardo sembra intenzionato ad allentare la presa già dalla prossima settimana. ''Noi sicuramente, se i parametri continueranno ad essere quelli che oggi sono e forse miglioreranno anche, noi l'11 di dicembre dovremmo diventare zona gialla, terminate le tre settimane necessarie per il passaggio. Di cui una di avvicinamento e una di mantenimento'' ha dichiarato Fontana ospite della trasmissione Iceberg in onda alle 20.50 su Telelombardia.

Tutto dipenderà dai numeri dei contagi che, ormai da qualche giorno, sono in sensibile calo. "Il nostro sacrificio - ha spiegato - è valso perché abbiamo abbassato la linea del contagio e abbassato la pressione sugli ospedali e il pericolo che tanti nostri cittadini correvano. Da un punto di vista sanitario è servito molto. Con i numeri che abbiamo negli ultimi 5-6 giorni più tranquillo. La situazione sta migliorando in maniera sostanziale, dobbiamo continuare con cautela ma l'impegno dei nostri cittadini - ai quali va la nostra riconoscenza e il nostro grazie - è stato sicuramente ripagato. Ci siamo sentiti con il governo 48 ore fa, poi non abbiamo saputo più niente. Sono arrivate tutte queste limitazioni contenute in un decreto legge sul quale noi non possiamo intervenire. Dobbiamo accettare quello che in realtà avremmo dovuto concordare, secondo gli accordi che avevamo raggiunto''.

Il nuovo Dpcm, approvato la scorsa notte, dovrebbe prevedere una ennesima serrata, a partire dal divieti di spostamento: in particolare quello tra regioni dal 16 dicembre al 6 gennaio e, soprattutto, quello da Comune a Comune nei giorni del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Le misure saranno illustrate nel dettaglio dal premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa prevista per le 20.15. Una rigidità duramente contestata dal governatore lombardo Attilio Fontana che ha parlato di "fatto lunare". ''Non ci si potrà spostare di comune in comune il giorno di Natale e Santo Stefano. - ha proseguito Fontana - Lo ritengo assolutamente inaccettabile perché non tiene conto della realtà lombarda. Sono cose che vanno nella direzione di una segregazione dei nostri cittadini, soprattutto degli anziani che rischiano di dover trascorrere le feste da soli''.

A quanto si apprende, le proposte dei governatori sarebbero state ignorate da Conte e i suoi ministri, nonostante un proclamato rapporto di "stretta collaborazione" con le Regioni. "Quello che non abbiamo accettato è questo metodo, se dovevamo incontrarci con il Governo per discutere nel merito, non potevamo emettere un provvedimento che è diventato legge prima che noi ci incontrassimo. Non è stato preso in considerazione il parere delle regioni. Lo spostamento tra comuni si poteva fare a livello provinciale. Se noi consentiamo l'apertura dei ristoranti a mezzogiorno, lo stesso pericolo c'è anche alla sera. Bisogna essere rigorosi e far rispettare le regole, perché altrimenti tra mezzogiorno e sera non cambia niente''. Quanto alla spinosissima bagarre sulla riapertura degli impianti sciistici, il governatore ha assicurato che:''dal 7 gennaio si potrà andare a sciare.

Stiamo aspettando dal 23 di novembre che le linee guida che abbiamo inviato vengano confermate e convalidate dal Cts. Abbiamo dato una certezza ai nostri operatori i quali sanno adesso di poter organizzare la loro ripresa dell'attività dal 7 gennaio''.

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