La strada verso il censimento delle moschee e la registrazione degli imam è di un passo più breve.
Alla Camera dei Deputati, infatti, la Commissione Affari Costituzionali ha incardinato due provvedimenti che prevedono l'istituzione di un albo nazionale degli imam e (solo uno) delle moschee presentati da Daniela Santanché e Massimo Palmizio di Forza Italia. Relatrice è invece Elena Centemero, che chiede la trasparenza dei luoghi di culto, "che devono poter esercitare liberamente il proprio mandato religioso" pur in presenza di verifiche e controlli che garantiscano la sicurezza.
In Europa la registrazione degli edifici di culto islamico è già regolamentata in Gran Bretagna, Spagna, Svezia e Romania, mentre Austria, Portogallo, Spagna e Svezia già hanno introdotto regole sulla formazione e sulla designazione degli imam, con tanto di corsi di formazione e accordi con università e accademie.
In Italia, se dovessero passare le proposte di Forza Italia, le domande di iscrizione al futuro albo verranno vagliate da un'apposita commissione, nominata per metà dal Viminale e per metà dal Miur. La medesima commissione sarà incaricata di verificare il livello di qualificazione e l'aggiornamento degli imam.
Gli imam, per ottenere l'iscrizione all'albo, dovranno essere residenti in Italia da almeno cinque anni, non avere condanne penali o collegamenti con organizzazioni terroristiche: "È necessario contemperare i valori costituzionali della libertà religiosa e di culto con quelli della sicurezza e della pace sociale", osserva la Santanché.
Tiepida, per ora, la reazione della sinistra: "Oggi - si è limitato a dire Emanuele Fiano (Pd) - è stata deposita la relazione. La devo ancora leggere per capire di cosa si tratta e poter esprimere un parere sui due testi".
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