Matteo Marzotto, 52 anni, è la sesta generazione di illustri conti che si sono dedicati con passione all’attività imprenditoriale. Tantissime sono le sue passione ed i suoi interessi: sportivo, amante della musica classica, autore di libri e presidente della Fondazione per la ricerca contro la fibrosi cistica, terribile malattia che gli ha portato via la sorella maggiore Annalisa. Senza dimenticare le vere, o presunte, storie d’amore con donne famose ed affascinanti.
Nella serata di sabato, Matteo è stato ospite di "Benedetta economia!", un programma dell’emittente cattolica Tv2000, dove ha parlato del suo percorso spirituale e di come si è avvicinato alla fede.
Non sempre è facile confidare i propri sentimenti. Matteo Marzotto, con grande coraggio, ci è riuscito. "Vengo da una famiglia di liberali, sensibile alle esperienze religiose ma non ho avuto, nel quotidiano, un impianto religioso di base. Ora questa consapevolezza c’è”.
Eppure questo suo nuovo percorso spirituale non è dovuto ad un avvenimento particolare verificatosi improvvisamente nel corso della sua vita.“Non c’è un episodio specifico… Il mondo ci crea vuoti sempre maggiori, che si possono superare attraverso una certezza che si consolida di giorno in giorno… Gli alti e bassi ci sono sempre, e bisogna darsi da fare. Facile non è. Di sicuro la speranza è forte e incrollabile”.
Un nuovo stile di vita, quello di Matteo, che ha inevitabilmente modificato la sua quotidianità. Un cambio che, però, non gli vieta di apprezzare le cose belle, e spesso sottovalutate, che esistono nel mondo.
“Certo. Bisogna dedicare un po’ di tempo alla riflessione, alla lettura e alla riflessione sulla Parola. Si può pregare in vari modi, anche rivolgersi con gratitudine per i fatti della vita di ogni giorno e non dimenticarsi mai di ringraziare...".
Le sue non sono solo belle parole cariche di inutile retorica. Matteo, infatti, da tempo è impegnato in molte attività di responsabilità sociale, con l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica, la grave malattia genetica che, in passato ha sconvolto la tranquillità della sua famiglia. Nel 1989, infatti, il terribile male portò via Annalisa, la sua amata sorella maggiore.
La vita, però, è strana. A volte da un grande dolore possono anche germogliare semi di speranza e di gioia. E così, Matteo non si è arreso alle avversità ed è stato tra i fondatori della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica della, da quest’anno, ne è diventato il presidente.
“Penso sia bene che il talento si metta anche a disposizione degli altri. Cerco di restituire ma è sempre poco rispetto al molto che ricevo da loro”.
Marzotto poi lancia un messaggio a chi, nella vita, è riuscito ad avere tanto anche grazie al duro lavoro. Ma il suo, sia chiaro, non è un atto di accusa bensì un invito a chi può agire.
“Ai veneti… agli imprenditori in particolare… non mi sento di dare consigli ma vorrei rivolgere un invito al coraggio: di stare un po’ più insieme, di condividere, di fare un po’ più squadra. Continuo a vedere persone con grande ricchezza. Molti lo fanno ma, forse, non abbastanza”.
Il segreto per condurre una
vita migliore ed aiutare chi ne ha bisogno, Matteo pensa di averlo imparato dal nonno. “Mettere l’uomo al centro… Del resto, le imprese e le società che vincono le sfide sono quelle che hanno l’uomo al centro”.
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