In Francia spopolano i campi estivi per musulmani e vietati ai bianchi

Oltralpe, grande successo per i campi estivi chiusi ai bianchi e quelli islamicamente corretti, con menù halal e ospite d’onore un imam noto per le posizioni radicali

In Francia spopolano i campi estivi per musulmani e vietati ai bianchi

La Francia deve combattere non solo con il terrorismo e la radicalizzazione islamica, ma anche con un nuovo fenomeno scoperto da Libero, che racconta oggi nelle pagine del quotidiano questa novità estiva: i campi estivi decoloniali.

Si tratta di luoghi di vacanza a cui però non tutti possono partecipare. Uno di questi si trova vicino Reims, dove si terrà per tre giorni, "uno stage di formazione all’antirazzismo politico", come "nella tradizione", si trova scritto sul sito ufficiale, "delle lotte di emancipazioni decoloniali anticapitalistiche e di educazione popolare".

Posti esauriti già ad aprile per un'esperienza di vacanza a cui i "bianchi" non possono iscriversi. Il campo estivo, organizzato da alcuni membri del partito degli Indigènes de la République (movimento di protesta anticolonialista, antimperialista e antisionista) è riservato, scrive Libero, "unicamente alle persone che subiscono a titolo personale il razzismo di Stato francese".

Secondo gli organizzatori, infatti, i bianchi non soffrono di "razzismo strutturale", quindi vanno esclusi.

Ma che cosa si fa in questo posto? "Ci saranno corsi di scrittura per decolonizzare l’immaginazione, formazioni per costruire una lotta anticapitalistica decoloniale su scala europea, ma anche per lottare contro la negrofobia delle persone non nere e combattere i politici anti migrazioni", viene spiegato.

Quello di Reims però non sarà l'unico. Dal 21 al 28 agosto, infatti, sulle Hautes-Alpes si terrà campo estivo riservato esclusivamente ai musulmani. Il depliant parla "appelli alla preghiera e al rispetto della fede islamica".

In questo secondo campo ci sarà anche un ospite d'onore,

l’imam di Aubervilliers Aami Hassen Bounamcha, noto per le sue prediche estremiste e per essere stato, nel 2013, minacciato di espulsione dal governo Valls, per alcune sue dichiarazioni contro gli omosessuali.

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