Najim Laacharoui è morto lo scorso 22 marzo facendosi esplodere all'aeroporto di Bruxelles in nome dell'isis, il fratello, invece, partirà per le Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Il 2016 è stato l'anno del terrore. E mentre Najim con gli altri due complici si faceva esplodere nell'aeroporto di Zavantem, il fratello Mourad si allenava per vincere l'oro europeo nel campionato di taekwondo. Quella mattina, Mourad era nel laboratorio della sua scuola, poco lontanto dall'aeroporto. E mentre lui si concentrava nello sport, fuori Najim seminava morte.
Durante l'allenamento, un compagno gli mostrò le prime immagini del fatto e subito Mourad rimase senza parole, ma non rivelò che quello era suo fratello. Man mano che l'attenatato terroristico iniziava a prendere forma, il fratello buono ha dovuto confessare i suoi rapporti viscerali con il killer.
Da quel momento, Mourad ha sempre sentito un pressione addosso, come se, dovesse dimostrare di non essere uguale al kamikaze. Il suo allenatore lo ha sempre sostenuto, anche gli amici gli sono sempre stati vicini, ma per il resto del mondo rimarrà sempre il fratello di Laacharoui, il terrorista che al grido di "Allah è grande" si è fatto esplodere.
Come spiega il giornale tedesco Der Spiegel, per lui vedere Bruxelles blindata, è un colpo al cuore. Mourad sa che in parte è per colpa di sua fratello, ma lui continua a ricordare a tutto il mondo che i loro destini non si sono mai incrociati. Al giornale tedesco ha confessato di odiare Najim come un terrorista, ma di amarlo come un fratello.
Tra pochi giorni dovrà partire per le Olimpiadi di Rio per
rappresentare il Belgio nella specialità di taekwondo, ma per lui, entrare nell'aeroporto di Zavantem è veramente una sofferenza. Proprio lì Najim ha deciso di farsi esplodere, proprio lì il Najim ha deciso di morire da terrorista.
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