È successo tutto pochi minuti prima delle 13 di giovedì, quando il fratello di Jessica Faoro si trovava a bordo dell'autobus 73 a Milano, nel traffico di via Corsica. L'uomo, che in tasca aveva una pistola ad aria compressa, di quelle da soft air, si è alzato all'improvviso, dopo che una donna è salita a bordo all'altezza dell'incrocio con via Lomellino.
Il fratello 21enne della Faoro si è a questo punto avvicinato alla donna, chiedendole: "Lei è la moglie di Alessandro Garlaschi?", dopo averla riconosciuta."Non so di cosa parli", gli ha risposto la donna. Ed è allora che Andrea Faoro ha tirato fuori la pistola dalla tasca, puntandogliela contro e dicendole: "Io sono il fratello di Jessica. Voi avete ammazzato mia sorella".
A quel punto si sono vissuti momenti di panico a bordo dell'autobus, da cui molti passeggeri hanno iniziato a scendere. Alla pistola che impugnava mancava l'obbligatorio tappo rosso che distingue le armi vere dalle riproduzioni. Anche la donna si è data alla fuga, inciampando e cadenso sull'asfalto, mentre una pattuglia della Polfer di Lambrate ha iniziato a rincorrere il mezzo dell'Atm, bloccando Faoro, che non ha fatto resistenza.
Jessica Faoro è stata uccisa il 7 febbraio in un appartamento di via Brioschi. Ospite di un tramviere, Alessandro Garlaschi, aveva rifiutato le sue avances sessuali. Poi 40 coltellate che le hanno strappato la vita a 19 anni.
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