"Fu strangolata", l'ipotesi sul suicidio di Tiziana Cantone

Secondo il parere del medico legale Mario Cingolani, Tiziana Cantone non si è suicidata. Sul collo della 31enne ci sarebbero "ferite sospette"

"Fu strangolata", l'ipotesi sul suicidio di Tiziana Cantone

Tiziana Cantone "non si è impiccata". A dirlo è Mario Cingolani, ordinario di Medicina Legale all’Università di Macerata e consulente della famiglia Cantone dallo scorso maggio. Secondo il perito, la 31enne napoletana non si sarebbe suicidata ma "fu strozzata", rivela nel corso di una intervista rilasciata in esclusiva alle pagine della rivista Oggi, in edicola da giovedì 2 settembre.

Il suicidio sospetto di Tiziana

Il 13 settembre del 2016, Tiziana Cantone fu rinvenuta senza vita nella cantina in casa della zia, a Mugnano (Napoli). La ragazza, al tempo 31enne, si sarebbe suicidata con una pashimina foulard legata al torno al collo. Un gesto estremo che Tiziana avrebbe compiuto in preda alla disperazione per alcuni video privati finiti in Rete a sua insaputa.

Le indagini orbitarono attorno al mondo del web e dei social network concentrandosi, in particolar modo, su quattro uomini con cui la giovane aveva intrattenuto relazioni virtuali. La morte di Tiziana suscitò grande clamore mediatico tanto che nel 2019, per la prima volta, fu riconosciuto il reato di revenge porn e cybullismo.

La riapertura del caso

L'ipotesi del suicidio non ha mai convinto la madre della 31enne, Teresa Giglio, fermamente convinta che la figlia fosse stata vittima di femminicidio. Una convinzione che si è rafforzata quando, dall'analisi dei reperti, sarebbero emerse alcune anomalie. In particolar modo, sulla pashmina con cui Tiziana si sarebbe suicidata sono state rinvenute tracce di Dna maschile.

La scorsa primavera Teresa ha chiesto e ottenuto la riesumazione della salma al fine di procedere con gli accertamenti autoptici. Il 28 maggio del 2021, il pubblico ministero di Napoli Giovanni Corona ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti.

"Tiziana non si è impiccata"

Secondo il medico legale Mario Cingolani, Tiziana non si è impiccata ma "fu strangolata". A detta dell'esperto, ci sarebbero due segni sul collo della 31enne "riconducibili a tempi e modalità distinte. Uno attribuibile a uno strangolamento realizzato da qualcuno che ha voluto mettere fine alla vita di sua figlia, mentre l’altro a un impiccamento che ne simulasse il suicidio. Ne è rimasta toccata e sorpresa".

Secondo il professor Cingolani: "È possibile anche a distanza di anni valutare la vitalità delle lesioni attraverso dei test istochimici, ovvero stabilire se una lesione è stata inferta quando il corpo

era ancora in vita oppure no. - spiega l'esperto alla rivista Oggi -La letteratura scientifica ha mostrato che questi test è possibile farli anche dopo dieci anni ottenendo risultati pressoché certi".

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