Il fuoco ovunque poi la fuga sotto il letto per sfuggire alle fiamme: così sono morti i due bimbi

I due bimbi sono stati travolti dalle fiamme. A causare l'incendio è stata la fuoriuscita inodore di metano da un termosifone. Il racconto: "La casa era un rogo"

 Il fuoco ovunque poi la fuga sotto il letto per sfuggire alle fiamme: così sono morti i due bimbi

Non hanno avuto il tempo di scappare Aysha e Talha, i fratellini di 7 e 8 anni morti nell'incendio divampato sabato sera in una palazzina a due piani di Fabbrico (Reggio Emilia), e così sono stati inghiottiti dalle fiamme. A innescare il rogo sarebbe stata la fuoriuscita di metano da un termosifone che, in breve tempo, ha generato la rovinosa esplosione. "Abbiamo visto le fiamme uscire dalla porta e dalle finestre", racconta al Messaggero uno dei soccorritori accorsi nell'abitazione di via Matteotti.

I due bimbi

"I miei bambini, aiutatemi! Chiamate i pompieri". Ha urlato a squarciagola Nargis Parteen mentre le fiamme divoravano gli intonaci e i serramenti della palazzina. Ma quando i vigili del fuoco di Guastalla hanno messo piede all'interno dell'edificio i due fratellini erano già morti. Il corpo di Talha, il maschietto, era carbonizzato: ha tentato la fuga passando dal pianerottolo ma non ce l'ha fatta. Invece Aysha, la femminuccia, ha cercato di riparsi invano sotto il letto. "Hanno tentato disperatamente di mettersi in salvo ma c'era fuoco ovunque", raccontano i soccorritori. I due bimbi, figli di una coppia pachistana residente a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, erano nati e cresciuti in Italia. Frequentavano la scuola elementare e avevano stretto un legame speciale con una coppia di anziani che chiamavano "nonni". "Erano i loro bambini, sempre in giro per casa - ricorda il nipote al Messaggero - Tant'è che il fratello più grande ha chiamato me, non sapeva cosa fare. Giancarlo vieni, c'è il fuoco. Mi sono precipitato, ma le fiamme erano già alte. Una scena drammatica, il padre e la madre urlavano disperati".

L'incendio

Quando è divampato l'incendio Nargis era al piano inferiore dell'appartamento mentre i bimbi giocavano di sopra. Il marito Mohamed, invece, era in giro per commissioni con i due figli adolescenti. Dai primi rilievi effettuati all'interno dell'abitazione sembrerebbe che a innescare il rogo sia stata la fuoriuscita inodore di metano da un termosifone. Il gas si è propagato rapidamente in tutte le stanze trovando l'innesco per l'esplosione in un ambiente molto piccolo. "Quando siamo arrivati abbiamo visto le fiamme che uscivano dalle finestre, dalle porte - spiega Antonio Sgrò, uno dei soccorritori - Un collega si è ferito, le strutture sono parzialmente crollate. L'incendio ha avuto uno sviluppo molto veloce, non ha dato il tempo ai bambini di scappare e ha avuto origine al piano terra dove c'erano la sala da pranzo, la cucina e le utenze del gas. La causa è stata una perdita di metano non il guasto di una bombola".

Il dolore

I pompieri si sono precipitati nelle stanze al primo piano dell'abitazione nel tentativo di salvare Aisha e Tahla ma non ci sono riusciti. Quando li hanno estratti da quel cumulo di polvere e cenere, i due fratellini non respiravano più.

Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco e i sanitari del 118, è accorso anche il sindaco di Fabbrico: "Mi sono trovato davanti agli occhi una scena che nessuno vorrebbe mai vedere - ricorda Roberto Ferrari, accorso in via Matteotti - La casa era un rogo, i genitori urlavano disperati. Poi si sono accasciati a terra".

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