Fuori Asia Argento dalla Rai: i social riaprono il caso

Una polemica, quella tra Asia Argento e Giorgia Meloni, che era partita dai social. E, sempre sui social, è tornata alla ribalta quando ormai sembrava essersi definitivamente sgonfiata. Oggi, infatti, ha iniziato a circolare un evento Facebook (“Fuori Asia Argento dalla Rai”) con cui gli internauti chiedono l’epurazione della figlia del mago dell’horror dal palinsesto delle televisione pubblica: “Asia Argento vai a lavorare” si legge nella bacheca dell’evento.

La diretta interessata – ossia la leader di Fratelli d’Italia – ha fatto sapere che per lei “la storia finisce qui”. Ma il popolo della rete sembra non esser soddisfatto dalle parole con cui la Argento si è cosparsa il capo di cenere chiedendo scusa al bersaglio della sua feroce invettiva: “Se nessuno avesse scatenato l’inferno sul web non avrebbe mai chiesto scusa”, “Le scuse le avrebbe dovute fare pubblicamente”, ed ancora “Penso che quelle scuse siano false perché, avendo preso posizione anche la Rai, la tipa rischia il posto”.

Ed è proprio la reazione di viale Mazzini che, nei giorni scorsi, si è dissociata “dalle frasi ingiuriose sulla deputata Giorgia Meloni pubblicate da Asia Argento sui social network” a non aver convinto i naviganti che, adesso, pretendono la testa della “colpevole”.

La richiesta di rimuovere la Argento dalla conduzione del programma “Amore criminale”, in onda sulla terza rete, era già stata formulata da Fabio Rampelli, il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, secondo cui “per lo sguaiato e discriminatorio attacco a Giorgia Meloni non bastano nemmeno le scuse”.

Non sappiamo quali saranno i prossimi sviluppi di una vicenda che, evidentemente, ha scosso l’opinione pubblica in modo ben più viscerale della classica baruffa social.

Ma basta scorrere la lista degli appellanti per avere una certezza: tra quelli che vorrebbero l’allontanamento della Argento dalla conduzione di “Amore criminale”, infatti, ci sono moltissime donne, le stesse a cui si rivolge la trasmissione che adesso, con Asia, corre il rischio di naufragare.