Gallera: “Chiudere tutto se il contagio cresce”

L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia non usa mezzi termini. Misure più dure se i numeri crescono e i cittadini non aiutano a sconfiggere l’epidemia

Gallera: “Chiudere tutto se il contagio cresce”

Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, è chiaro: “Noi avevamo chiesto di chiudere tutte le attività commerciali tranne alimentari e farmacie. Non ha senso chiudere i centri commerciali solo il fine settimana, andavano chiusi sempre. Il decreto dà anche messaggi utili ma mancano i divieti e servono misure più rigide”.

Gallera ha inoltre sottolineato che, come richiesto, dal governo sono arrivate misure e messaggi forti. Ma non abbastanza. L’appello che fa è soprattutto ai lombardi, spiegando che non si tratta di una normale influenza o una infezione che può essere curata attraverso la somministrazione di un vaccino o di un farmaco. “Gli unici che possono sconfiggerlo sono i cittadini. Dobbiamo evitare di infettare ed essere infettati, riducendo al minimo le nostre interazioni sociali. Restiamo a casa a leggere un libro" ha ribadito. Perché adesso il sistema sanitario lombardo, per quanto efficiente, rischia però di collassare.

La Regione aveva chiesto di chiudere tutti gli esercizi commerciali, non solo bar e ristoranti dopo le 18. Ma quiesto non è avvenuto. Gallera ha poi continuato spiegando di capire benissimo il grave danno economico a cui si va incontro, “ma la logica è che più riusciamo a mettere in campo misure dure per un tempo ristretto meno rischiamo di dover arrivare a uno stillicidio. Se non agiamo ora fra 15 giorni saremmo costretti ad assumere misure ancora più dure”.

Chiudere tutto come a Wuhan

E alla domanda se si arriverà alla situazione di Wuhan, dato che i numeri dei contagi in Lombardia continuano a salire, e sono molto simili alla situazione cinese registrata alla fine di gennaio, Gallera risponde che “se i cittadini non ci aiutano a ridurre questa curva che cresce in maniera enorme dobbiamo arrivare a misure più dure. Dipende dalla capacità dei singoli e da misure governative più dure. Noi avevamo chiesto di chiudere tutte le attività commerciali tranne alimentari e farmacie. Non ha senso chiudere i centri commerciali solo il fine settimana, andavano chiusi sempre. Il decreto dà anche messaggi utili ma mancano i divieti e servono misure più rigide”.

Gallera ha parlato di guerra contro il tempo

Ha parlato anche di guerra contro il tempo, perché in alcune strutture ospedaliere la situazione adesso è davvero critica. Ovunque vengono aperti posti di terapia intensiva: in soli nove giorni vi è stato un incremento di letti in terapia intensiva del 700%. I caschi Cpap che immettono ossigeno, per la ventilazione respiratoria, erano solo 200, adesso in Lombardia sono 1.600.

L’assessore ha anche voluto sottolineare che la Cnn ha detto una falsità quando ha dichiarato di aver ottenuto la bozza del decreto governativo dalla Regione Lombardia. “Noi siamo persone serie, e lo siamo stati fin dal primo minuto. Non giochiamo con questi mezzucci” la risposta di Gallera.

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