Ernesto Galli Della Loggia promuove, a metà, il comportamento degli italiani durante la crisi nazionale causa pandemia da coronavirus: lo storico vede un rafforzamento dello spirito patriottico, ma bacchetta l'italiano medio puntando il dito sulle carenze a livello di senso civico.
Intervistato dall'Huffington Post, l'accademico commenta l'uscita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in un discorso al Paese ha invitato tutti all'unità, dicendo che il popolo italiano è "grandioso": "La politica, specie nei momenti difficili tende inevitabilmente a usare toni retorici, si sa, e personalmente non ci vedo nulla di male. Naturalmente è tutta questione di misura. Non mi pare che in questo caso il nostro premier abbia superato la soglia del lecito".
In queste settimane di emergenza Covid-19, è stato riscoperto il sentimento del Paese: pensiamo, ad esempio, ai flash-mob con i quali si è cantato a squarciagola l'inno di Mameli dai balconi, oppure i tricolori appesi fuori falle finestre. Lo storico fotografa così il fenomeno: "È un fenomeno che innanzitutto smentisce l'opinione di derivazione stupidamente ideologica, che il sentimento nazionale si caratterizzi essenzialmente per un contenuto intollerante e violento, destinato a giustificare gli istinti più aggressivi". E aggiunge: "Sfido chiunque a sostenere che gli italiani che oggi si affacciano ai balconi coltivino ed esprimano un'idea esclusivista o aggressiva della Nazione. Il patriottismo è una cosa completamente diversa dal nazionalismo. Voler sostenere che tra le due cose c'è un rapporto inevitabile di causa ed effetto è la stessa cosa che sostenere che l'amore per una donna implica necessariamente il femminicidio".
Ma Galli Della Loggi non crede che l'isolamento e la quarantena forzata migliorerà il nostro senso civico: "Se dura dieci anni forse sì, se dura tre mesi no. Dipende dal fattore tempo, solo da questo. Ma, come è noto, non si può proprio dire che del senso dello Stato e di senso civico gli italiani siano particolarmente dotati...".
Nel corso della chiacchierata con l'HuffPost, infine, non manca anche una bella tirata d'orecchie all'Unione Europea, che l'editorialista del Corriere della Sera etichetta causticamente con la seguente definizione: "È una moltitudine di Paesi spaventati".
Motivo per il quale, in ultima battuta, invita la politica continentale a ripensare in toto la stessa Ue: "Quello che sta condannando al più patetico fallimento la posizione europeista è il non essersi accorta di quanto stava accadendo sotto i suoi occhi…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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