Ipotesi choc nell'autopsia: l'ultimo gesto di Bressi prima di uccidere la figlia

Sulle braccia di Elena, una dei due gemelli uccisi da Mario Bressi, sono stati trovati 'segni di contenzione': il papà l'avrebbe legata prima di ucciderla

Ipotesi choc nell'autopsia: l'ultimo gesto di Bressi prima di uccidere la figlia

Spuntano nuovi, inquietanti dettagli sulla morte dei gemelli di 12 anni, Elena e Diego, strangolati dal padre, il 45enne di Gessate Mario Bressi, mentre dormivano. Gli esami autoptici eseguiti sui due corpicini hanno rivelato ''segni di contenzione'' attorno alle braccia della bimba: l'uomo l'avrebbe legata e poi soffocata nel sonno.

"Segni di contenzione"

Cosa sia accaduto quella notte tra venerdì 26 e sabato 27 giugno, nel piccolo appartamento di Margno, in Valsassina, nessuno può saperlo con assoluta certezza. Fatto sta che le indagini condotte dal pm Andrea Figoni e il procuratore di Lecco, Antonio Chiappani, in collaborazione con i carabinieri, procedono incessamente da circa una settimana al fine di fare luce sul delitto che ha spezzato la vita di due giovani innocenti. Se, da un lato, il movente che ha portato Mario Bressi a compiere il duplice omicidio è stato chiarito - una vendetta ai danni della moglie Daniela Fumagalli, dalla quale si stava separando - dall'altro, restano ancora da definire le modalità di esecuzione dello strangolamento. Stando a quanto si apprende da Leggo.it, il 45enne si sarebbe dapprima avventato sul maschietto, Diego, per poi aggredire anche Elena. Alcuni ''segni di contenzione'' rinvenuti sulle braccia della bimba dimostrerebbero che la piccola abbia riaperto gli occhi proprio nel momento in cui il padre le si avvicinava e, mentre avrebbe tentato di sottrarsi alla furia omicidia dell'assassino, sia stata immobilizzata con la forza. Un dettaglio inquietante che getta ulteriori ombre su Bressi, fino a quel momento, considerato un uomo dalla personalità mite e padre premuroso. Ma c'è dell'altro.

Bimbi narcotizzati

L'autopsia effettuata sui due gemelli dall'anatomopatologo dott. Paolo Tricomi, su disposizione del procuratore Antonio Chiappani e del pm Andrea Figoni, ricostruisce uno strangolamento a mani nude data l'accertata frattura dell'osso ioide sul corpo di Elena. Tuttavia, le ipotesi al vaglio degli inquirenti, non escludono la possibilità che il 45enne abbia potuto narcotizzare le giovani vittime prima di ucciderle. Sarà l'esito dei test tossicologici a rivelare o smentire tracce di sostanze sopporifere nel sangue dei bimbi. Intanto, i carabinieri stanno passando al setaccio l'appartamento di Margno e il computer dell'uomo nel tentativo di recuperare elementi utili alla ricostruzione dell'accaduto.

L'sms dopo la tragedia

"Prenderò il volo, domani avrai problemi ben più grossi della mensa dei bambini". Sarebbe questo il contenuto dell'ultimo messaggio inviato da Mario Bressi alla moglie Daniela. Stando a quanto riferisce Il Messaggero, la mamma dei due gemelli avrebbe ricevuto 3 WhatApp dal marito la notte tra il 26 e il 27 giugno. Compatibilmente con l'ora del decesso dei piccoli, gli inquirenti sostengono che l'uomo possa averli inviati a delitto già ultimato, appena qualche attimo prima di gettarsi dal Ponte della Vittoria.

Ad ogni modo, il cellulare dell'uomo non sarebbe stato ancora ritrovato: è presumibile che lo abbia disseminato in dirupo con anche i telefenoni dei suoi figli. L'unico modo per cancellare le tracce di un delitto efferato e vendicarsi della sua ex compagna.

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