Genova, imbrattarono la sede di Lealtà e Azione: denunciati 4 antifascisti

Le telecamere incastrano gli autori del raid contro la sede genovese di Lealtà e Azione. Si tratta di tre portuali e una donna: dovranno rispondere di danneggiamento aggravato

Genova, imbrattarono la sede di Lealtà e Azione: denunciati 4 antifascisti

Sono stati identificati dalla Digos e denunciati per danneggiamento aggravato gli autori del raid con cui nel centro di Genova, a inizio aprile, sono stati imbrattati gli esterni della sede cittadina di Lealtà e Azione. Si tratta di quattro persone, tutte appartenenti alla galassia antifascista: tre portuali e una donna. A incastrarli le immagini registrate dalle telecamere.

Il raid era avvenuto nella notte tra il 4 e 5 aprile: luogo del misfatto via Serra, a due passi dalla stazione ferroviaria di Genova Brignole, centro della città. Ignoti avevano lasciato alcune scritte "antifasciste" sulla porta d'ingresso e sui muri esterni del locale. Ma i vandali non hanno fatto i conti con le telecamere, che li hanno ripresi permettendone il riconoscimento. Si tratta di tre portuali e una donna, che dovranno rispondere di danneggiamento aggravato. La Procura ha già aperto un fascicolo contro di loro.

Nel corso delle ultime settimane, la sede genovese di Lealtà e Azione è stata vandalizzata diverse volte. L'ultima qualche giorno fa, quando alcune persone hanno approfittato dell'oscurità per forzare la porta d'ingresso e sfasciare gli arredi del locale. La Digos ha aperto un'indagine anche su questo caso, anche se non ci sono dubbi che dietro al raid ci siano esponenti di gruppi antagonisti.

Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza che arriva in un periodo molto caldo in città per quanto riguarda l'eterno scontro tra fascismo e antifascismo. La sede di Lealtà e Azione è stata presa di mira dopo che il 25 aprile alcuni militanti del movimento di estrema destra avevano partecipato alla commemorazione, nel cimitero di Staglieno, dei caduti della Repubblica Sociale Italiana.

Alla commemorazione aveva presenziato, con tanto di fascia tricolore, anche un consigliere comunale di Fratelli d'Italia.

Episodio duramente criticato dagli esponenti dell'antifascismo genovese, che hanno chiesto al sindaco Bucci di condannare quanto accaduto. Ma la parziale presa di distanza del primo cittadino non è bastata per placare l'ennesima polemica tra fascismo e antifascismo.

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