Dopo la vittoria, la beffa. Si sfoga in un'intervista a LaNazione la concorrente che ha perso nei vari passaggi circa 40 mila euro su una vincita di 100mila a Red or Black, trasmissione di Rai Uno condotta da Fabrizio Frizzi. Maria Cristina Sparanide, impiegata di 45 anni, fatica ancora ad accettare. "Tutto comincia quando mi arriva una lettera dalla Zecca, incaricata dalla Rai di coniare quattro gettoni d’oro del valore unitario di 20mila euro per saldare la vincita. Che il premio si fosse ridotto da 100mila euro a 80mila quasi me lo aspettavo: ci sono le tasse di mezzo. Meno scontato il fatto che su quella somma ho dovuto pagare pure l’Iva, sebbene mi risulta che l’imposta non sia dovuta sull’oro per investimento, cioè quello definito da una direttiva comunitaria come lingotto o placca", spiega Sparanide a La Nazione. Poi arriva il momento del cambio: "Al momento del cambio – racconta la donna – la somma si riduce di altri ventimila euro. E che succede questa volta? A incidere sul cambio dei gettoni, e dunque a limare un’altra sostanziosa fetta della vincita, dovrebbe esserci di mezzo la qualità dell’oro". "Questo è metallo spurio, mi sono sentita rispondere quando i conti non mi tornavano per la seconda volta. Ad emettere il verdetto è stata la ‘Italpreziosi’ di Arezzo, alla quale mi sono rivolta per farmi fare una valutazione competente". E ancora: "Gli esperti – racconta ancora Maria Cristina Sparanide – mi hanno detto che i gettoni che escono dalla Zecca sono marcati come oro fino: 999,9. Quello che hanno dato a me, dunque, non è metallo purissimo. Si tratta di oro 995. Significa che per ogni chilo ci sono cinque grammi di altro materiale non prezioso, che ha fatto abbassare il valore vinto di altri ventimila euro".
A rifornire dei lingotti la Zecca è stata Banca Etruria. L’Istituto è il fornitore storico della Zecca, che ogni anno acquista milioni di lingotti per poi trasformarli in gettoni d’oro per la Rai. Dalla banca però spiegano che loro sono semplici intermediari. "Noi non produciamo oro. Acquistiamo i lingotti – chiariscono – da aziende raffinatrici. Il tutto avviene con tanto di certificazione e di controlli". Insomma a quanto pare per il momento non ci sono responsabili.
Banca Etruria ha la seconda riserva di ligotti d'oro d'Italia in un bunker segreto dalle parti di Arezzo. La banca toscana è seconda solo a Bankitalia per riserva d'oro. Bisogna capire quanti tra quelli in suo possesso siano di oro 995 o 999...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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