Arrivano nuove accuse ad Autostrade per l'Italia per il crollo del ponte Morandi a Genova. Spunta infatti uno studio che rivela come già nel 2015 la società aveva chiesto di valutare la staticità del viadotto.
Lo rivela Repubblica, secondo cui tre anni fa la direzione manutenzioni aveva proposto il retrofitting, la ristrutturazione "di routine" che avrebbe garantito la tenuta del ponte fino al 2038 (anno della fine della concessione). Ristrutturazione diventata poi "urgente" e approvata solo il 12 ottobre 2017, quando la società chiese al ministero 20 milioni per i lavori che sarebbero iniziati nel 2019.
Secondo le carte in mano al quotidiano, nel giugno del 2015 Autostrade ha commissionato uno studio sulle procedure di sorveglianza e il monitoraggio statico del viadotto su cui l'ultimo intervento strutturale è stato effettuato 22 anni fa. Qualcuno temeva per l'effettiva sicurezza dell'infrastruttura? Di certo qualche mese dopo, a inizio 2016, la società che aveva effettuato lo studio suggerisce di implementare le ispezioni e di installare sensori che possano monitorare costantemente la tenuta del ponte.
Eppure i controlli
trimestrali e annuali effettuati da Spea (controllata da Autostrade) non mostrano che "un degrado compatibile con l'età del ponte" e non segnalano problemi di tenuta da risolvere con urgenza. E così qualsiasi misura slitta di anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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