Ginecologo obiettore rifiuta aborto terapeutico: licenziato dalla Asl

La Asl Napoli 2 Nord ha licenziato un ginecologo che si era rifiutato di far abortire una donna in pericolo di vita in quanto obiettore

Ginecologo obiettore rifiuta aborto terapeutico: licenziato dalla Asl

Un ginecologo in servizio presso l’ospedale "San Giuliano" di Giugliano in Campania, comune alle porte di Napoli, è stato licenziato dalla Asl per omissione di assistenza. Come riportato da Repubblica, il medico si è rifiutato di praticare un aborto terapeutico a una donna alla 18esima settimana di gravidanza in quanto si è dichiarato obiettore di coscienza.

L'episodio è avvenuto la notte tra il 30 giugno e l'1 luglio quando la paziente, colta da malore, si era recata nel nosocomio. Dopo i primi necessari accertamenti, i sanitari avevano constatato che la donna era in travaglio e, avendo già espulso il feto privo di attività cardiaca, doveva essere condotta immediatamente in sala parto per eseguire una operazione urgente.

Il ginecologo presente in corsia, però, non sarebbe intervenuto in quanto ha dichiarato di essere obiettore. A risolvere la situazione ci ha pensato un'ostetrica che ha subito allertato un altro medico il quale, pur non essendo di turno, appena avuta la segnalazione si è precipitato d’urgenza in ospedale.

Una volta portato a termine l'intervento, quest'ultimo ha riferito quanto era accaduto ai vertici dell'Asl che hanno avviato le procedure previste in questi casi dinanzi al consiglio di disciplina.

Al termine dell'istruttoria durata alcuni mesi, duranti i quali sono stati ascoltati i testimoni della vicenda, gli atti sono stati passati ai dirigenti dell’Asl Napoli 2 Nord che hanno deciso di licenziare il medico.

Il direttore generale dell'Asl Antonio D'Amore ha affermato che il medico, sentito dopo i fatti dagli organismi competenti, non si è mai detto obiettore.

"Come dirigenti di una struttura sanitaria abbiamo innanzitutto il compito di vigilare sull'operato del personale, di verificare ciò che accade e di

prendere le decisioni che riteniamo più opportune a tutela di tutti, innanzitutto dei pazienti" ha spiegato ancora D'Amore. "Stiamo lavorando per rendere le nostre strutture sanitarie sempre più efficienti".

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