"Una cosa è certa: per la ripresa delle attività economiche dobbiamo garantire condizioni di sicurezza". A dirlo è stato Giancarlo Giorgetti, rispondendo alle domande dopo la sua visita al Supersalone del mobile di Milano. Per il ministro dello Sviluppo economico, questa sicurezza passa dall'estensione del Green Pass: "È necessario che chi frequenta luoghi affollati dia in qualche modo garanzie di non contagiare nessuno. Il Green Pass è una misura che va esattamente in questa direzione, quindi ne prevedo un'ulteriore ampliamento".
Le parole del leghista fanno eco a quelle del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che ieri, nel suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha ribadito che la certificazione verde "è una patente di libertà: io la estenderei a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato". Brunetta e Roberto Speranza, ministro della Salute, stanno lavorando per rendere obbligatorio il Pass per tutti i dipendenti pubblici, il 10% dei quali non è vaccinato. Se il nuovo decreto in discussione in queste ore entrerà in vigore entro il fine settimana, la misura potrebbe entrare in vigore il 27 settembre o, al più tardi, il 4 ottobre. Oggi è previsto un incontro tra sindacati e imprese per cercare un'intesa sulle regole del passaporto vaccinale per il settore privato.
Giorgetti non ha parlato solo di Green Pass. Il titolare del Mise è intervenuto nella discussione sulla riforma del Reddito di cittadinanza che sta animando il dibattito politico. "Dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza. La Costituzione italiana recita che è il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo è trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza".
Una posizione più soft rispetto a quella del segretario leghista Matteo Salvini, che chiede la cancellazione del Reddito: "Lo abbiamo votato, ma riconoscere un errore è segno di saggezza. Faremo una proposta per abolirlo e ripristinare dodici miliardi per imprese, sviluppo e lavoro".
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