Scontro a fuoco coi talebani: ucciso fotoreporter in Afghanistan

Il reporter di Reuters Danish Siddiqui è stato ucciso dai talebani in uno scontro a fuoco tra i talebani e le forze speciali afghane

Scontro a fuoco coi talebani: ucciso fotoreporter in Afghanistan

Danish Siddiqui, giornalista di Reuters, è stato ucciso venerdì durante uno scontro a fuoco tra le forze di sicurezza afghane e i talebani vicino a un valico di frontiera con il Pakistan.

La notizia è stata diffusa da un comandante afghano che precisa anche come si sono svolti i tragici eventi: le forze speciali afgane stavano combattendo per riconquistare un'area di Spin Boldak, cittadina di frontiera nel distretto meridionale di Kandahar, quando Siddiqui e un alto ufficiale afghano sono stati uccisi in quello che è stato descritto all'agenzia stampa britannica come “fuoco incrociato dei talebani”.

Siddiqui era in Afghanistan come giornalista al seguito delle forze di sicurezza nazionali dall'inizio di questa settimana e aveva già riportato la cronaca di combattimenti tra le forze speciali afghane e i talebani quando martedì un gruppo di circa 30/40 soldati sono caduti in un agguato mentre erano di ritorno da una missione di recupero di un poliziotto rimasto intrappolato in un settore di Kandahar controllato dai talebani.

Cosa sia effettivamente successo a Siddiqui è ancora avvolto dal mistero, in quanto le notizie che arrivano da Kandahar al momento sono ancora frammentarie. “Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni, lavorando con le autorità della regione”, ha infatti dichiarato in una nota il presidente di Reuters Michael Friedenberg e il caporedattore Alessandra Galloni.

“Danish era un giornalista eccezionale, un marito e un padre devoto e un collega molto amato. I nostri pensieri sono con la sua famiglia in questo momento terribile” ha concluso.

Nelle sue ultime comunicazioni Siddiqui riferiva di essere stato ferito al braccio da una scheggia venerdì e di avere ricevuto cure adeguate tanto che si stava riprendendo in un momento in cui i talebani sembravano essersi ritirati. Improvvisamente, mentre il giornalista stava parlando con la popolazione locale, i talebani hanno attaccato di nuovo.

Reuters riferisce di non essere stata in grado di verificare in modo indipendente i dettagli del nuovo scontro a fuoco descritti dall'ufficiale militare afghano, che ha chiesto di non essere identificato prima che il ministero della Difesa afghano rilasci una dichiarazione ufficiale.

Siddiqui ha fatto parte del team fotografico dell'agenzia stampa britannica che ha vinto il Premio Pulitzer nel 2018 per aver documentato la crisi dei rifugiati Rohingya in Myanmar.

Fotografo dal 2010, Siddiqui ha documentato le guerre in Afghanistan e Iraq, la crisi in Myanmar, le proteste di Hong Kong e i terremoti in Nepal.

I talebani, nella loro offensiva che procede quasi senza opposizione col proseguimento dell'evacuazione dal Paese delle forze Nato e statunitensi, hanno conquistato mercoledì l'area di confine col Pakistan tra cui il secondo più grande valico: uno degli obiettivi più importanti che hanno raggiunto durante la rapida avanzata attraverso il Paese.

Al 10 luglio i talebani controllavano 215 distretti in totale, mentre ne contendevano alle forze di sicurezza altri 119: praticamente la maggior parte dell'Afghanistan in quanto il governo di Kabul aveva sotto controllo solo i restanti 73.

La morte di Siddiqui va ad aggiungersi al lungo tributo di sangue dei

giornalisti in quel conflitto, che dal 2020 a oggi ha visto 16 reporter uccisi in Afghanistan, e il 2018 in particolare sarà ricordato come annus horribilis per via dei 13 venuti a mancare: il massimo in tutti gli anni di guerra.

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