Cadde dal precipizio, ma per i pm il tunisino "voleva solo violentarla"

L'avvocato dell'imputato, ad oggi irreperibile, ha chiesto l'assoluzione per il tunisino

Cadde dal precipizio, ma per i pm il tunisino "voleva solo violentarla"

Dall'accusa di tentato omicidio all'incriminazione per tentata violenza sessuale, lesioni colpose e cessione di sostanze stupefacenti, per un totale di 8 anni di reclusione: questa la richiesta del pubblico ministero Barbara Bresci nei confronti dell'imputato, vale a dire il tunisino Zied Yakoubi.

La derubricazione del reato sarebbe conseguenza di un'audizione con la vittima, la studentessa tedesca di origini russe Alena Sudokova, avvenuta in una località top secret in Germania. Con i nuovi elementi acquisiti, pertanto, il Pm aveva determinato il nuovo capo di imputazione, ovvero la violenza sessuale aggravata. Il tribunale del riesame di Genova, tuttavia, accogliendo l'istanza della difesa di Zied Yakoubi sostenuta dall'avvocato Mario Ventimiglia, ha poi ravvisato esclusivamente un reato di tentata violenza. Per l'imputato, comunque, almeno al momento, nessuna conseguenza per ciò di cui si è reso responsabile, dato che ha già lasciato l'Italia e risulta irreperibile.

Cosa accadde

I fatti risalgono al 31 luglio del 2018. La giovane studentessa, allora 21enne, si trovava in vacanza con la famiglia a Sanremo. Proprio la sera prima del viaggio di ritorno verso la Germania subì l'aggressione da parte del tunisino, rischiando di morire dopo essere rotolata per oltre una settantina di metri da una roccia a picco sul mare sita in località Capo Nero (tra Ospedaletti e Sanremo), presumibilmente nel tentativo di fuggire.

A seguito della terribile caduta, Alena Sudokova fu ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove rimase in coma per diverse settimane. La studentessa, a lungo in pericolo di vita, subì diversi traumi agli arti ed alla schiena, oltre che una grave lesione cerebrale. Lesione che ha comportato una serie di conseguenze anche dopo le dimissioni dal nosocomio: Alena, infatti, anche dopo una lunga e difficoltosa fase di riabilitazione, continua a subire le pesanti conseguenze della caduta, che le hanno lasciato difficoltà a livello mnemonico.

Secondo l'accusa, il tunisino 34enne Zied Yakoubi, avrebbe cercato di drogare e poi stuprare la giovane studentessa, poi precipitata dal dirupo nel disperato tentativo di salvarsi dall'aggressione. La stessa Alena, durante l'interrogatorio, ha parlato di un litigio con l'uomo avvenuto proprio sulla terrazza di Capo Nero. Una tesi che sarebbe stata confermata dalla testimonianza di un ragazzo inglese, che riferì di aver visto il nordafricano schiaffeggiare la 21enne e di aver udito poi le grida di quest'ultima. Non si conoscono i motivi del diverbio.

Fatto sta che nella colluttazione con la ragazza precipitò anche l'imputato, il quale subì conseguenze meno gravi.

Lo stesso a suo tempo affermò di essere caduto nel tentativo di afferrare la vittima ed impedire che precipitasse, anche se non si esclude l'ipotesi che la giovane lo abbia trascinato con sè.

Durante la requisitoria , l'avvocato Ventimiglia ha chiesto l'assoluzione per il suo cliente.

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