Quale futuro stiamo preparando? Già oggi le multinazionali che estendono il loro potere su decine di Paesi costringono i governi a piegarsi ai loro interessi. Esse, disponendo di enormi capitali, acquistano sul mercato le imprese più moderne e che danno maggiori profitti, privando i Paesi meno forti delle loro eccellenze. Nello stesso tempo alcune società multinazionali e i centri commerciali decentrati fanno chiudere i negozi tradizionali, impedendo in questo modo l'estrinsecazione delle straordinarie capacità artigianali e le raffinate creazioni delle piccole imprese. Questa trasformazione sta anche avendo un effetto negativo sui giovani lavoratori, sia maschi sia femmine.
Prendiamo come esempio il caso delle migliaia di giovani che distribuiscono a domicilio i prodotti. Essi non guadagnano abbastanza per pagarsi un alloggio, sposarsi, fare programmi per il futuro. Se uno di loro fa questo lavoro a vent'anni cosa immaginerà di fare a 30, a 40, a 50? Continuerà a correre? La loro condizione è peggiore perfino di quello del minatore che perlomeno aveva una casa, dei figli e immaginava, al peggio, di continuare a fare il minatore finché non andava in pensione. In parallelo, una minoranza di giovani più agiata, più intraprendente, più creativa studia all'estero, trova lavori qualificati e in questo modo fa carriera ed entra nell'ingranaggio dell'élite che dirige la macchina economico finanziaria mondiale. Alcuni di loro hanno addirittura la prospettiva di diventare ricchissimi. Ma la gran massa dei precari, dei poveri, di chi non studia, di coloro che non possono immaginare il loro futuro continua ad aumentare.
Il mondo si sta spaccando in un'élite di persone ricche e ricchissime e di tecnici superqualificati che danno gli ordini e una sterminata moltitudine di disoccupati e di sottoproletari condannati alla povertà,
all'incertezza e all'ubbidienza. Non è mai successo nella storia che un'intera generazione venisse cosi schiacciata, asservita, privata del futuro. Oggi sono rassegnati, tranquilli, ma cosa sta maturando nel loro cervello?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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