"Giovani senza rispetto". E la discoteca è costretta a chiudere

L’imprenditore 45enne Daniele Lamperti, proprietario di un locale a Varese, si lamenta dell’arroganza e della maleducazione dei ragazzi

"Giovani senza rispetto". E la discoteca è costretta a chiudere

Una provocazione, a voler essere sinceri anche inaspettata, quella messa in atto dal 45enne Daniele Lamperti, proprietario di una discoteca a Varese. L’imprenditore, stufo dell’arroganza e della maleducazione dei clienti del suo locale, soprattutto i più giovani, ha deciso di chiudere i battenti per un fine settimana. La vicenda di Lamperti è stata raccontata dal Corriere della Sera. Venerdì scorso le ultime intemperanze dei ragazzi, soprattutto sedicenni, i quali mostrano totale disprezzo verso le regole, non rispettando la coda e insultando i buttafuori. Uno spettacolo indecente che ha mandato su tutte le furie il titolare della discoteca, la quale può contenere fino a mille persone. Lamperti ha affidato ai social media il suo sfogo.

“Al di là di qualsiasi vostra deduzione, interpretazione o invenzione – ha scritto l’imprenditore sulla sua pagina Facebook – non abbiamo chiuso perché ci mancano i permessi, perché ci hanno fatto chiudere, perché è successo qualcosa di irreparabile o perché non funziona l’impianto o per problemi tecnici come in precedenza abbiamo annunciato. Abbiamo chiuso perché ci avete rotto…”. Lamperti ha elencato tutte le intemperanze dei giovani clienti, gesti non tollerabili che si ripetono ogni sera. “Siamo saturi dei vostri litigi – ha continuato – della vostra arroganza, della vostra supponenza, della vostra maleducazione, della vostra ignoranza, della vostra mancanza di rispetto per chi lavora, del vostro tutto dovuto, delle vostre attese al cancello per ore aspettando uno sguardo amico per non pagare, per bere gratis, per sentirsi protagonisti con un bracciale del privé”.

Il post dell’imprenditore è diventato subito virale e ha fatto molto rumore in città. Centinaia i commenti degli internauti, i quali, come al solito, si sono divisi in due tronconi. In tanti si sono lamentati per la chiusura forzata del locale, mentre altri hanno espresso la loro solidarietà a Lamperti. Il locale, comunque, avrà la saracinesca abbassata solo per poco e il titolare spera che la sua provocazione possa avere effetto. “Non so come possa inquadrarsi quello che stiamo vivendo – ha affermato l’imprenditore – credo sia frutto della mancanza di educazione da parte dei genitori.

Quando avevo 18 anni e andavo a ballare le figure come i buttafuori venivano rispettate, bastava uno sguardo per mettere fine a un litigio, non ci si pensava minimamente a rispondere. Oggi non è più così. Allora abbiamo deciso di dare un segnale chiaro”.

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