Nel 2019 non un esponente politico del centrodestra, bensì il magistrato più famoso d'Italia, Nicola Gratteri, oggi osannato procuratore capo a Napoli, disse intervistato da Massimo Giannini a Radio Capital: «Ci possono essere dei magistrati che fanno militanza attiva, che hanno un modo loro di ragionare e può accadere che uno perda di lucidità. Detto che non condivido la maggior parte delle cose dette da Berlusconi, devo ammettere che una giusta la disse ed è quando sostenne che bisognerebbe fare i test psico-attitudinali ai magistrati perché il nostro è un lavoro molto logorante e quindi una volta ogni 5 anni in forma anonima dovrebbero sottoporci a test».
L'ipotesi del test psico-attitudinale, almeno per entrare in magistratura, ha fatto capolino per qualche ora ieri addirittura in una sede governativa, il preconsiglio dei ministri, e ovviamente ha fatto scattare il pandemonio. Eppure, come ha sostenuto Gratteri, non sarebbe né un insulto né una anomalia visto che da sempre l'equilibrio personale e professionale è periodicamente verificato per chi di lavoro maneggia le vite degli uomini come, per esempio, ufficiali e sottufficiali di tutte le forze dell'ordine (e altrettanto accade nel privato, tipo i piloti di aereo).
Ma si sa, i magistrati fanno storia a sé, intoccabili e immuni dalle debolezze umane per definizione, anche se poi accade che un innocente - il caso del pastore sardo Zuncheddu oggi alla ribalta - resti in carcere per trentadue anni. Ma fin qui parliamo di malagiustizia, di errori e appunto follie. Difficile però che un test scovi le toghe in malafede, quelle che, furbe come le volpi, si mimetizzano dietro codici e sacri principi per scopi politici. Che è poi il problema posto ieri l'altro dal ministro Crosetto sui «giudici che fanno opposizione». Io non so a che cosa si riferisse esattamente, ma so che il Sistema denunciato da Luca Palamara che ha inquinato la democrazia per oltre un decennio è ancora in piedi e operativo.
E osservo che, mentre la magistratura ha fatto almeno finta di darsi una ripulita, i giornalisti che di quel sistema hanno fatto parte sono ancora tutti in prima pagina a difendere i loro eroi con una faccia di tolla incredibile, come se nulla fosse accaduto e non fossero stati beccati con le mani nella marmellata. Ecco, non so se prima o dopo che ai magistrati, ma un bel test psichiatrico sarebbe utile anche per equilibrare un po' la nostra categoria.
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