Gomorra, polemica sui trapianti. I medici: "Saviano doveva documentarsi meglio"

Sotto accusa la sceneggiatura che, secondo tre importanti epatologi italiani, tratta in maniera impropria importanti temi sanitari

Gomorra, polemica sui trapianti. I medici: "Saviano doveva documentarsi meglio"

La serie televisiva Gomorra, appena ricominciata sugli schermi televisivi di Sky, scatena nuove polemiche. Ad insorgere, questa volta, dopo la seconda puntata della quarta stagione della saga della camorra napoletana, sono i medici. Sotto accusa il tema dei trapianti, trattato in maniera impropria secondo tre importanti epatologi italiani: Lucio Caccamo, Paolo De Simone e Maria Rendina, che hanno scritto una lunga lettera di protesta.

Nella puntata viene narrata la storia di una donna che si è ammalata di cancro nella Terra dei fuochi e la cui vicenda si intreccia con quella del protagonista Genny Savastano. Quest’ultimo offre al marito della donna l'opportunità di andarsi a curare in Brasile, oltre ad un forte conguaglio economico. E proprio questo aspetto è stato fortemente criticato dai medici. Che spiegano come in Italia questo tipo di prestazioni non è affatto a pagamento, ma viene fornito dal Sistema Sanitario Nazionale.

Gli epatologi se la prendono con Roberto Saviano e gli altri sceneggiatori di Gomorra che, a loro dire, “avrebbero potuto documentarsi meglio”. Un messaggio sbagliato quello che passa attraverso lo schermo televisivo.

Nella lettera i medici scrivono: “Dispiace per quella che gli sceneggiatori derubricheranno probabilmente a marginale inesattezza, mentre a noi di Epateam – consapevoli che la fiction di Sky verrà vista da milioni di persone – resta il rammarico per un messaggio sbagliato e dannoso che rischia di colpire soprattutto un aspetto nobile come la donazione degli organi, gesto volontario e senza alcuna precondizione”.

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