Google ha messo al bando le app che consentono la vendita della cannabis e di altri prodotti legati a questa. L'aggiornamento della policy di "Big G", infatti, indica le violazioni più comuni, indicando che le app non devono consentire agli utenti di ordinare marijuana, aiutarli nel farsela inviare o nell'inviarla altrove, facilitare la vendita di prodotti che contengono Thc (tetraidrocannabionolo, il principio attivo della marijuana).
La cannabis, comunque, non è l'unico prodotto a cui Mountain View ha posto un freno. Le regole mettono già al bando anche le app che facilitano la vendita di tabacco - incluse le sigarette elettroniche - o che incoraggiano un uso irresponsabile di sigarette e alcolici.
"Finalmente da Google una decisione positiva. Il gigante della rete ha infatti deciso di mettere al bando nel suo negozio di applicazioni, il Play Store, le app che vendono marijuana.
Una decisione saggia e positiva che probabilmente non risolverà il flagello del commercio della droga attraverso la rete ma che rappresenta un segnale, una volta tanto positivo, da parte di un gigante troppo spesso insensibile a questioni sociali di grande rilevanza", il commento di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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