Le immagini dell’intervento del magistrato Angelo Giorgianni, tenuto il 9 ottobre scorso in piazza San Giovanni a Roma, in occasione di una manifestazione contro il Green pass, sono pubblicate sul suo profilo Facebook. Un video di un minuto e trentacinque secondi in cui il giudice della Corte d’Appello di Messina ha arringato la folla dal palco, prendendo le distanze dalle istituzioni. “Oggi – ha detto incitando i presenti – il popolo italiano ha dato il preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere. Noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga”. Parole forti, che faranno certamente discutere, anche se Giorgianni non è la prima volta che si rivolge in maniera dura nei confronti dei governanti.
Il magistrato, che nel 1996 è stato sottosegretario del governo Prodi, è autore del libro “Strage di Stato: Le verità nascoste della Covid-19”, in cui sono evidenziate le diverse teorie complottiste sulla pandemia. Giorgianni è in magistratura dal 1977 e ha operato nelle procure prima di Caltagirone poi di Reggio Calabria fino al 1985, quando è tornato a Messina, dove in seguito è diventato sostituto procuratore della Repubblica. La sua posizione sul Coronavirus è ormai nota e alimenta continue polemiche. Lo stesso saggio ha creato malumori, soprattutto perché a firmare la prefazione è stato il suo collega e amico, il giudice Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro. “In questo libro – ha scritto Giorgianni – tratteremo di omicidi, di sequestri di persona, di violenze private. Nella consapevolezza di usare le parole come macigni. Lo facciamo per rendere onore alla verità, perché solo la verità può renderci liberi. Una storia in pieno svolgimento, che vede istituzioni rispettabili agire in senso opposto agli obbiettivi conclamati”.
Sulla vicenda Gratteri, come riportato da ilgiornale.it, l’ex magistrato Carlo Nordio era stato molto duro. “Per l'accesso in magistratura – aveva spiegato – manca l'esame fondamentale: quello psichiatrico”, riferendosi alla contestata prefazione al libro di Giorgianni. Il giudice della Corte d’Appello di Messina, in ogni caso, ha annunciato di aver rassegnato le proprie dimissioni dalla magistratura, che, comunque, non avranno effetto immediato. “L’ho fatto – ha dichiarato al quotidiano Il Giorno – perché voglio essere libero di poter esprimere liberamente le mie opinioni”. Giorgianni non si definisce no vax, anche se sono frequenti le sue partecipazioni a incontri organizzati da coloro che sono nettamente contrari al vaccino anti Covid-19. "Sono per la libertà di decidere se vaccinarsi o meno – ha sottolineato – quindi contro il Green pass. Ho fatto i precedenti vaccini, ma questo no. C'è stata troppa fretta, ingiustificata dal fatto che ci sono le cure precoci, come ho più volte segnalato anche al governatore della Sicilia Nello Musumeci e all'assessore alla Salute, Ruggero Razza”.
Il giudice ha chiarito che dal prossimo 15 ottobre, quando sarà obbligatorio il Green pass anche per entrare in tribunale, farà un tampone ogni tre giorni. “Non credo – ha evidenziato – sia un problema per me, ma per chi non se lo può permettere. Per chi lavora a 700 euro al mese, spendere soldi tre volte a settimana è pesante. Sarebbe stato auspicabile, trattandosi di una misura per garantire la sicurezza sul posto di lavoro, che il costo dei tamponi fosse a carico dei datori di lavoro”. Sull’attacco alla sede della Cgil di sabato scorso Giorgianni ha commentato: “I fatti dimostrano che qualcosa non ha funzionato in termini di prevenzione.
In questo momento bisogna solo prendere senza se e senza ma le distanze, perché la violenza contrasta con gli interessi della piazza. Si rischia di inquinare l'immagine di manifestazioni democratiche, inclusive e non ideologizzate”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.